Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Covid galoppa, pronti altri posti letto «Ma non c’è ancora sovraffollamento» Oltre 650 casi in un giorno, il primario Manfrin: «Il vaccino protegge»
VICENZA La direzione strategica dell’Usl 8 è tornata in questi ultimi giorni ad occuparsi e a preoccuparsi nuovamente di Covid alla luce dei numeri che da qualche giorno continuano inesorabilmente a salire, anche se per ora non si stanno riflettendo sui ricoveri. «Da questo punto di vista - rassicura Vinicio Manfrin, primario di malattie infettive al San Bortolo - le ultime varianti di Omicron non stanno causando sovraffollamenti nei reparti, ma ci stiamo preparando per allestire nuovi posti letto che saranno pronti già dalla prossima settimana. Stiamo parlando di poco più di una decina di postazioni, quindi, siamo ben lontani dalle 350 che abbiamo allestito nei periodi critici della pandemia. Il problema semmai riguarda l’impiego di personale che ogni posto letto in più richiede». Sono in totale 25 i pazienti ricoverati nei nosocomi dell’Usl 8: la terapia intensiva del San Bortolo registra un solo paziente, ricoverato per altro motivo e trovato positivo.
Sensibilmente in aumento, rispetto alle scorse settimane, proprio l’occupazione del reparto di Manfrin, con 10 ricoverati, di cui 8 per Covid e due «per caso»; sono 4 i pazienti Covid in Pneumologia, mentre salgono a 8 quelli ospitati in Area non critica, di cui 5 per Covid. Due i ricoveri nella stessa area anche a Noventa.
Omicron 5 non ne vuole sapere di andare in letargo e il fatto che la sua apparizione è coincisa con l’allentamento di tutte le misure di prevenzione e sicurezza sicuramente non ha dato una mano a contenere il fenomeno. Così si torna a registrare una media giornaliera di quasi 470 positivi, dovuta al fatto che dai 320 casi registrati il 16 giugno scorso, si è passati ai 656 dell’altro ieri, raddoppiando la percentuale di positivi sul totale.
Tradotto in numeri significa che ci sono 3.300 persone isolate. Cifra sicuramente sottostimata, rispetto alla reale circolazione del virus, dato che grazie alla possibilità di effettuare lo screening con i tamponi rapidi acquistati in farmacia, sono moltissimi coloro che pur vedendo l’ormai famigerata linea rossa, preferiscono non denunciare la positività all’Usl.
Anche alla luce di questo fenomeno stanno arrivando in questi giorni a 28 mila persone, tra over 60 fragili e over 80, inviti per effettuare il richiamo vaccinale. Tema in forte discussione quello della quarta dose, vista dall’opinione pubblica come inutile contro le ultime versioni di Omicron. «Nessuno hai mai detto che i vaccini offrono una protezione contro l’infezione - conclude Manfrin-, mentre pur se un po’ più spuntati rispetto alle ultime varianti, continuano a salvaguardare dalle formi gravi che, è ormai dimostrato, colpiscono chi non è vaccinato o persone fragili per altre patologie».