Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Tar restituisce il fucile all’evasore totale
Il porto d’armi non gli era stato rinnovato. L’imprenditore fa causa e vince
VICENZA Con dei procedimenti penali a suo carico perché imprenditore evasore, che non aveva versato Iva e ritenute, l’anno scorso si era visto rigettare dalla questura la richiesta di rinnovo del porto di fucile (per uso sportivo). Ma il vicentino, che quella licenza l’aveva ottenuta nel 2004 e non vedeva ragioni per negargliela, ha impugnato la decisione ed è ricorso al Tar, tribunale amministrativo regionale del Veneto, che gli ha dato ragione. E che appunto non ha ravvisato come i reati tributari contestati potessero riguardare «la correttezza ed avvedutezza nella custodia e nel maneggio delle armi».
L’imprenditore aveva chiarito come i procedimenti aperti a suo carico nel 2013, l’impossibilità a far fronte ai versamenti di Iva e ritenute (riportati correttamente nelle dichiarazioni fiscali) erano legati alle «gravi difficoltà economiche» in cui si era trovato, tanto che poi era arrivato ad un concordato preventivo e a stabilire con l’Agenzia delle Entrate un piano di rientro dai debiti.
E già questo per il Tar era un indice positivo. Detto che i reati di evasione per i giudici non rappresentavano un pericolo nell’eventuale abuso di armi.
Di diverso avviso era stata invece la questura di Vicenza secondo la quale l’imprenditore berico si era dimostrato «una personalità propensa a violare la legge», proprio per le contestazioni che l’autorità giudiziaria aveva formalizzato nei suoi confronti. Questura che ora, alla luce della sentenza del Tar del Veneto, sarà costretta invece a rinnovare la licenza al vicentino che ha vinto il rincorso, per quanto fosse finito nei guai come evasore fiscale.