Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Musicaalta, baristitartassati «Bastasconti, sirispettilalegge»
Opposizione alla sindaca: «Riabiliti il patto civico». Replica : «Privilegio ingiusto»
La movida bassanese diventa terreno di scontro tra maggioranza e opposizione. È polemica sull’aumento delle sanzioni, portate da 150 a 500 euro, deliberato dalla giunta Pavan per i pubblici esercizi che diffondono musica ad alto volume dalle 23.30 alle 9 e per il mancato rinnovo del Patto civico tra Comune, bar e comitato di quartiere centro storico, lanciato dalla passata amministrazione. Sulle due questioni è intervenuto l’ex assessore alla Sicurezza, Angelo Verni l lo, oggi cons igl iere comunale di minoranza di «Bassano passione comune». «Sono convinto che aumentare le multe non servirà come deterrente e tralascio ogni commento sulla rilevazione “ad orecchio” da parte degli agenti della polizia locale ai quali vanno il mio sostegno e la mia vicinanza», è il pensiero di Vernillo sul giro di vite attuato contro i bar rumorosi. «La decisione è stata presa in seguito a segnalazioni ed esposti di residenti soprattutto del centro storico – ha chiarito l’attuale assessore alla Sicurezza, Claudio Mazzocco – per i ripetuti episodi di musica ad alto volume ben oltre le 23.30, in particolare nel fine settimana, disturspettare bando il riposo dei cittadini. Qualche locale è stato sanzionato anche per 5 volte in pochi mesi e in diversi casi l’orario rilevato era quello delle 2 del mattino». Il punto della situazione, in vista anche della stagione estiva, viene fatto in questi giorni con gli incontri fra residenti, baristi, quartiere e amministrazione. La polemica riguarda anche il mancato rinnovo del Patto civico, l’accordo che la passata amministrazione aveva sottoscritto con il comitato del centro storico e bar per favorire la convivenza di tutti i soggetti. In sostanza, i baristi aderenti si impegnavano a prevenire i comportamenti smodati dei clienti, ottenendo in cambio una riduzione del canone di occupazione del suolo pubblico. Un aspetto, quest’ultimo, su cui l’attuale amministrazione non concorda. «Non riteniamo corretto che siano applicati degli sconti per far ridelle regole quando questo atteggiamento dovrebbe essere un dovere di tutti», aveva dichiarato il sindaco Elena Pavan.
«Il Patto era il risultato di un lavoro di partecipazione e collaborazione, dialogo e rispetto reciproco tra residenti, esercenti, Comune e forze dell’ordine per garantire un miglioramento della pacifica convivenza – ha incalzato Vernillo- Non premiava chi rispettava le leggi ed i regolamenti, ma chi si faceva anche attore di azioni di collaborazione e di controllo. Inoltre, c’era un continuo confronto tra le parti coinvolte sulle criticità, sulle situazioni. Si era intrapreso un percorso virtuoso che aveva portato i gestori a pagare un servizio di security per gestire gli assembramenti, le difficoltà, fornendo un supporto alle forze dell’ordine senza mai sostituirsi a loro». Vernillo ha ricordato che il Patto civico era balzato agli onori della cronaca nazionale come un esempio. «Ho sempre creduto che vadano portati avanti i progetti positivi per la città, al di là di chi li abbia pensati e realizzati» ha concluso il consigliere.