Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rucco: «L’obiettivo è continuare il lavoro iniziato nel 2018»
Il sindaco uscente: «Ci ha guidato la concretezza»
«L’obiettivo è continuare a fare questo lavoro, vincere al primo o al secondo turno è indifferente. Ma è chiaro che prima si risolve il capitolo elezioni prima si ricomincia a lavorare per la città». Il sindaco Francesco Rucco, che nel 2018 ha chiuso la partita al primo turno pur con uno scarto minimo, vuole bissare il risultato dopo cinque anni di mandato, metà abbondante dei quali segnati dalla pandemia. «Una delle più grandi crisi della storia repubblicana» dice. Tra alti molto alti e bassi molto bassi, nel mezzo l’acquisto di Palazzo Thiene, ex sede della Popolare di Vicenza; un progetto finanziato per la riqualificazione di Campo Marzo; un bilancio che finora ha consentito di non tagliare i servizi. Rucco, quali sono le sue aspettative? «Questa squadra ha lavorato intensamente e ha pensato più alla concretezza che alla comunicazione. Quando spieghiamo ciò che abbiamo fatto le persone apprezzano. L’auspicio è che questo sentimento si traduca in un consenso adeguato rispetto a quanto in questi giorni ci è riconosciuto a parole».
Cosa lascia alla città?
«Lascio il ricordo di un’amministrazione che ha gestito con equilibrio e concretezza le emergenze. Lascio un sistema di lavoro che ha saputo intercettare una mole tale di finanziamenti per progetti destinati a cambiare in meglio la città e che saranno realizzati nel prossimo mandato».
La cui prima parte è stata segnata da cambi, anche traumatici, al governo. Cosa dobbiamo aspettarci in caso di una sua riconferma?
«Quando si costruisce una equipe c’è sempre l’auspicio che funzioni dal primo all’ultimo giorno. Ci sono state alcune persone che non hanno espresso risultati e nella piena legittimità sono state cambiate. Gli effetti poi si sono visti».
Parliamo dei suoi alleati.
«Il miglior test è il voto di lista. Un partito che ha il 30% nel Paese, per esempio, credo debba avere come obiettivo almeno il 20% in città. Ma rispetto al 2018 il consenso a centrodestra è più spalmato e, compreso il vice sindaco, gli incarichi dipenderanno dalle competenze e come detto dai risultati di lista. Oggi però, anche solo per scaramanzia, non mi pongo l’argomento».
Denunci un problema e offra la soluzione. «L’idea è risolvere il tema della sede della nuova polizia locale in via Torino. C’erano infatti dei presupposti da concretizzare: la riqualificazione dell’area sotto il profilo dell’urbanizzazione, per esempio. Poi altre emergenze da risolvere. Se avessimo avuto un mandato “normale”, ossia senza la pandemia o le nuove povertà, ora saremmo in fase progettuale.
Mai come in questa tornata sembra si sia formata la più grande coalizione contro un sindaco uscente. Lei che campagna sta facendo?
«È chiaro che c’è un disegno del centrosinistra che ha trovato appoggio in Zoppello e Cicero, i quali stanno facendo da sponda. E questo
"
Va risolto il tema della sede della nuova polizia locale in via Torino
sarà smascherato in un eventuale ballottaggio. Noi abbiamo messo sul tavolo elementi concreti senza polemiche».
Qual è il budget e quali sono i suoi finanziatori?
«Non ho un rendiconto aggiornato. Molto però è stato realizzato e raccolto su base volontaria. Io non ho gruppi di potere alle spalle ma questo uscirà quando la rendicontazione delle spese sarà pubblica. Le risorse arrivano da una sorta di autotassazione di tutti coloro che quest’anno hanno lavorato con me: liberi professionisti, amici, imprenditori ma che non hanno un ritorno personale diretto legato all’amministrazione».