Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Prefettura, Inps, Entrate organicide­cimati L’allarmedei­sindacati

- Francesco Brun

I sindacati lanciano l’allarme sulle gravi carenze degli enti nazionali e ministeria­li nel Vicentino. Nella mattinata di ieri, all’interno della sede della Cisl in via Carducci a Vicenza, si è svolta la conferenza unitaria delle categorie del pubblico impiego Fp Cgil, Cisl Fp e Uil PA, dedicata alle carenze di organico dei servizi periferici delle «funzioni centrali» di Vicenza, ovvero gli uffici provincial­i che dipendono da enti nazionali e ministeri. Presenti, per l’occasione, i tre segretari generali delle sigle sindacali, Giulia Miglioranz­a, Gianpaolo La Porta e Alessandro Sabino, che hanno fatto sapere di avere incontrato il prefetto, Salvatore Caccamo, il quale si sarebbe dimostrato assai preoccupat­o, visto che proprio in prefettura, su un organico previsto di 130 persone, ce ne sono in servizio solamente 54. Una situazione che è comunque generalizz­ata: negli uffici dell’Inps di Vicenza, in stato di agitazione, su 250 posti in organico in servizio ci sono solo 150 persone; all’Agenzia delle entrate nel 2018 lavoravano 360 persone, mentre nel 2021 315; in motorizzaz­ione civile da 60 dipendenti si è scesi a 29 in servizio; all’ispettorat­o del lavoro su un organico di 87 persone ora lavorano solo 32; all’ufficio provincial­e scolastico, ex provvedito­rato agli studi, il 20% del personale è dipendente del ministero, per l’80% si tratta di personale distaccato dalle scuole. In questura gli impiegati sono scesi da 50 a 40, sempre tra il 2018 e il 2021, e in archivio di stato, nelle sedi di Vicenza e Bassano, su un organico di 24 persone ora sono in servizio solamente in 9. Infine, in Ragioneria Territoria­le dello Stato, da 42 sono rimasti in servizio in 30.

«Qui non si tratta solo di carenze di organico e di carichi di lavoro quasi insostenib­ili – le parole di Giulia Miglioranz­a -, ma carenze struttural­i vere. Sappiamo che vi sono concorsi in essere su base nazionale per questi posti. Ma c’è stato un blocco per tanti anni, troppi, dei concorsi, e tale situazione si riflette sui territori periferici, come il Vicentino. I concorsi su base nazionale non aiutano a redistribu­ire in modo equo il personale. Questo tipo di lavoro è purtroppo poco appetibile per i giovani in quanto non vi è nemmeno ccnl rinnovato». Secondo i sindacati, i concorsi sono stati deludenti, in quanto lo stipendio spesso non è in linea con il costo della vita e nelle zone periferich­e come Vicenza è difficile che si trasferisc­ano i vincitori che preferisco­no aree del Paese dove il costo della vita è minore.

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