Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Prefettura, Inps, Entrate organicidecimati L’allarmedeisindacati
I sindacati lanciano l’allarme sulle gravi carenze degli enti nazionali e ministeriali nel Vicentino. Nella mattinata di ieri, all’interno della sede della Cisl in via Carducci a Vicenza, si è svolta la conferenza unitaria delle categorie del pubblico impiego Fp Cgil, Cisl Fp e Uil PA, dedicata alle carenze di organico dei servizi periferici delle «funzioni centrali» di Vicenza, ovvero gli uffici provinciali che dipendono da enti nazionali e ministeri. Presenti, per l’occasione, i tre segretari generali delle sigle sindacali, Giulia Miglioranza, Gianpaolo La Porta e Alessandro Sabino, che hanno fatto sapere di avere incontrato il prefetto, Salvatore Caccamo, il quale si sarebbe dimostrato assai preoccupato, visto che proprio in prefettura, su un organico previsto di 130 persone, ce ne sono in servizio solamente 54. Una situazione che è comunque generalizzata: negli uffici dell’Inps di Vicenza, in stato di agitazione, su 250 posti in organico in servizio ci sono solo 150 persone; all’Agenzia delle entrate nel 2018 lavoravano 360 persone, mentre nel 2021 315; in motorizzazione civile da 60 dipendenti si è scesi a 29 in servizio; all’ispettorato del lavoro su un organico di 87 persone ora lavorano solo 32; all’ufficio provinciale scolastico, ex provveditorato agli studi, il 20% del personale è dipendente del ministero, per l’80% si tratta di personale distaccato dalle scuole. In questura gli impiegati sono scesi da 50 a 40, sempre tra il 2018 e il 2021, e in archivio di stato, nelle sedi di Vicenza e Bassano, su un organico di 24 persone ora sono in servizio solamente in 9. Infine, in Ragioneria Territoriale dello Stato, da 42 sono rimasti in servizio in 30.
«Qui non si tratta solo di carenze di organico e di carichi di lavoro quasi insostenibili – le parole di Giulia Miglioranza -, ma carenze strutturali vere. Sappiamo che vi sono concorsi in essere su base nazionale per questi posti. Ma c’è stato un blocco per tanti anni, troppi, dei concorsi, e tale situazione si riflette sui territori periferici, come il Vicentino. I concorsi su base nazionale non aiutano a redistribuire in modo equo il personale. Questo tipo di lavoro è purtroppo poco appetibile per i giovani in quanto non vi è nemmeno ccnl rinnovato». Secondo i sindacati, i concorsi sono stati deludenti, in quanto lo stipendio spesso non è in linea con il costo della vita e nelle zone periferiche come Vicenza è difficile che si trasferiscano i vincitori che preferiscono aree del Paese dove il costo della vita è minore.