Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Baitadegli­alpini, laprocura indagasind­acoesegret­ario

Monteviale, abusod’ufficioefa­lsoinattop­ubblicoson­oleaccuse

- Francesco Brun

Una storia che sembrava finita e che ritorna da un passato non troppo lontano. La procura di Vicenza, nella figura del sostituto procurator­e Jacopo Augusto Corno, ha aperto un’indagine relativa all’agognata questione della baita degli alpini di Monteviale, che vede come indagati il sindaco del paese Claudio Cegalin e il segretario comunale Renato Graziani. Le accuse sono di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.

Al centro della bufera c’è il consiglio comunale dell’8 febbraio 2022 e il successivo contratto del 16 febbraio, che avrebbero dovuto chiudere definitiva­mente una storia iniziata nel 2017 quando, dopo l’incendio della baita e l’inaugurazi­one della nuova sede, si è scoperto che il comodato d’uso non era mai stato firmato. Da allora sono stati sette i procedimen­ti giudiziari intentati dagli alpini contro il Comune, tutti risolti sfavorevol­mente per le penne nere, e la vicenda è stata al centro del dibattito elettorale che nell’ottobre del 2021 ha portato alla vittoria Claudio Cegalin, che come cavallo di battaglia contro il sindaco uscente, Elisa Santucci, aveva utilizzato proprio la «pacificazi­one» con gli alpini, che avrebbe ottenuto una volta eletto. Degli oltre 30.000 euro di spese legali che gli alpini dovevano al Comune, lo schema di transizion­e prevedeva un versamento di 14.352 da parte delle pene nere, in cambio dell’uso esclusivo della baita. Secondo la pubblica accusa, lo schema di transazion­e non sarebbe stato sottoposto alla responsabi­le dell’area amministra­tivo contabile, che avrebbe dato in parere sfavorevol­e alla bozza, e mancherebb­e il parere obbligator­io del revisore unico del Comune, che avrebbe già espresso in precedenza il parere cont r a r i o . L o s c h ema d i transazion­e, secondo la procura, avrebbe procurato un ingiusto vantaggio alle penne nere, in quanto si tratterebb­e di «un contratto di transazion­e manifestat­amente deteriore per l’ente pubblico». Infine, sempre secondo la procura, Cegalin e Graziani avrebbero dichiarato il falso durante il consiglio comunale dell’8 febbraio 2022.

L’indagine nasce dall’esposto dei consiglier­i di minoranza Elisa Santucci, che ora non più in Consiglio, Nicola Corato e Mauro Grendene, e Claudio Cegalin ritiene essere il frutto di una ritorsione politica. «Francament­e sono rimasto a dir poco basito e sconcertat­o – commenta Cegalin -. Abbiamo fatto tutto alla luce del sole, non c’è nulla di nascosto, non so veramente cosa dire. Io questa transizion­e l’ho fatta per mettere la parola fine a questa diatriba e portare la pace in paese, ricordo che non ho vinto per tre voti, ma per 300. Questa non è politica, ma mancata accettazio­ne dei risultati, rancore e odio. Sono pronto a fornire al magistrato quanto mi verrà richiesto».

Cegalin

«Ho fatto tutto alla luce del sole, chiarirò tutto al magistrato, ma questa non è politica»

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Storia infinita Il sindaco di Monteviale Claudio Cegalin

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