Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Disabili e senza dimora, una storia lunga 40 anni di sostegno e integrazione
Quattro decenni di assistenza alle persone più svantaggiate.
Nei giorni scorsi, nel Villino Rossi a Povolaro di Dueville, oltre 500 persone hanno festeggiato i quarant’anni delle cooperative sociali della Comunità Papa Giovanni XXIII, attive nei territori di Vicenza e Padova con iniziative per l’inclusione sociale di persone disabili o svantaggiate. Durante l’evento, al quale hanno preso parte il vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto e i dirigenti delle Usl 6 Euganea e 8 Berica, sono state molteplici le iniziative che hanno allietato i presenti: dal concerto di RAccattuM Band, complesso musicale formato da persone senza fissa dimora che frequentano la Comunità Papa Giovanni XXII, alle performance a cura di ogni sede della cooperativa, che si sono concluse con un torneo di calcio.
«Chi ha vissuto da dentro la lunga e prestigiosa storia delle nostre cooperative – le parole del presidente Giuseppe Cauzzi - non può non provare un forte senso di emozione nel celebrare quarant’anni di esperienze condivise con tutti gli attori del territorio con cui collaboriamo per migliorare sempre più i servizi a beneficio delle persone fragili, e perciò a noi più care, che sono il cuore pulsante della nostra impresa. Abbiamo sviluppato i nostri servizi armonizzando sensibilità umana e capacità professionale, aderendo a percorsi di accreditamento volti a migliorare la qualità delle prestazioni e a rendere pubblicamente trasparente ogni nostra azione».
L’Eco Papa Giovanni XXIII è una cooperativa di tipo A, fondata nel 1983 a Dueville. L’obiettivo era quello di realizzare una struttura lavorativo-occupazionale che potesse accogliere le persone inserite nelle case famiglia della zona di Vicenza e anche altri disabili provenienti dalle famiglie d’origine, per dare loro risposte riguardo le esigenze di tipo educativo-occupazionale. Nel 1984 è iniziato il rapporto con l’azienda sanitaria di Vicenza, per la gestione di un Centro educativo occupazionale diurno, mentre nel 1987 è stata aperta una struttura analoga a Montecchio Maggiore. Nel 1993 è stata scorporata l’attività produttiva costituendo una nuova cooperativa di tipo B denominata Rinascere che svolge un‘attività di inserimento lavorativo di persone svantaggiate.