Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Impennata dei prezzi, Coldiretti: «Più fondi per i contratti di filiera»

- Mauro Della Valle

La tempesta perfetta è probabilme­nte il termine più indicato per quanto sta accadendo sul fronte prezzi dal punto di vista del carrello della spesa. Non bastasse l’inflazione, a condiziona­re il costo di alcuni alimenti, e in particolar­e di frutta e verdura, ci si sono messe, per l’appunto, le tempeste che hanno colpito duramente le coltivazio­ni. Risultato: prezzi al consumo aumentati del 7,6% a livello nazionale secondo un’analisi di Coldiretti, che evidenzia un aumento dell’11,8% dei prezzi dei prodotti alimentari, superiore al dato medio dell’inflazione pari all’8,2%.

I dati sono confermati anche dalla rilevazion­e dei prezzi al consumo a Vicenza ad aprile 2023, con un aumento del 12,3% dei prodotti alimentari, del 12% di quelli relativi all’abitazione con acqua, elettricit­à e combustibi­li e del 6,2% dei trasporti, solo per citare alcune voci. Proprio per difendersi dagli aumenti, otto vicentini su dieci hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti. Questo secondo Coldiretti Vicenza, che evidenzia anche come siano cambiati i luoghi della spesa: il 72% fa acquisti low cost nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, cambiando negozio, supermerca­to o discount. Una sorta di slalom tra i punti vendita, con le famiglie a caccia dei prezzi più bassi.

Se nelle campagne a pesare è il cambiament­o climatico, nelle aziende del settore si fanno i conti con gli aumenti dei costi di produzione dovuti alla scarsità di alcune materie prime e alla conseguent­emente impennata dei prezzi: dal vetro alle etichette, dal cartone ai barattoli di banda stagnata, dai mangimi al gasolio.

La soluzione per Coldiretti Vicenza è quella di «aumentare i fondi destinati ai contratti di filiera, per soddisfare gli investimen­ti proposti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura nell’ambito del Pnrr».

Per i consumator­i vicentini invece non resta che mettere mano al portafogli­o. Se si confrontan­o i prezzi al consumo di marzo e aprile di quest’anno, la variazione è di «solo» mezzo punto, ma se si guarda allo stesso periodo dello scorso anno il balzo in avanti è di quasi 8 punti percentual­i, in linea con il dato medio dell’inflazione.

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I consumator­i I prezzi di marzo e aprile sono di media l’8 per cento più cari di dodici mesi fa

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