Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La stalla brucia «Il piromane è il figlio del proprietario»
solo che volevo un po’ di compagnia» o «Posso mandarti un bel video? Ma deve rimanere per te. Voglio giocare. Come sei vestita?». Una volta ottenuta una risposta, anche sull’età, il ventisettenne avrebbe iniziato a inviare foto e video osceni, arrivando in un’occasione a eseguire anche una videochiamata. Per queste ragioni, il giudice Alessia Russo ha applicato nei confronti dell’imputato la pena di un anno e sei mesi, sospesa, e ha disposto il dissequestro del cellulare del ragazzo, «previa cancellazione dei file a cui fa riferimento il capo d’imputazione».
Tre episodi di incendio avvenuti nello scorso novembre nella stessa stalla adiacente ad una casa di Campiglia dei Berici sarebbero tutti riconducibili ad un unico responsabile. Sono consistenti gli indizi che portano a pensare che a causarli sia proprio il figlio del proprietario, di 53 anni, difeso dall’avvocato Sonia Melissa Negro. Tra i motivi che portano a tale ipotesi il fatto che sia sempre stato lui ad accorgersi delle fiamme. Il padre, che vive nella stessa abitazione con il figlio, ha quindi presentato denuncia facendo arrivare il caso in tribunale.
Giovedì pomeriggio il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Vicenza Roberto Venditti ha deciso però che le indagini proseguiranno per altri sei mesi. Intanto il presunto responsabile, che è colpito da un’invalidità del 100 per cento per la vista, rimane in stato di libertà vigilata. Infatti gli incendi, essendo stati appiccati a pochi passi da una abitazione, mettono in grave pericolo coloro che ci vivono. Per questo motivo fin dallo scorso dicembre, su proposta del pubblico ministero, il cinquantatreenne si trova ad essere sottoposto alla misura di sicurezza temporanea. ( r.l.)