Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
E sul voto piomba la grana dividendi Agsm-Aim
In ballo i fondi extramessi a bilancio dalComune diVicenza. Il sindaco (sotto attacco): tutto corretto
Le tribolazioni di Agsm-Aim piombano sul ballottaggio e scatenano un botta e risposta tra il sindaco uscente Francesco Rucco (centrodestra) e lo sfidante Giacomo Possamai (centrosinistra), attualmente capogruppo Pd in Consiglio regionale. In sintesi: il consigliere delegato di Agsm-Aim Stefano Quaglino scrive a Palazzo Trissino e metterebbe in dubbio la decisione dell’Assemblea dei soci del 7 dicembre di una «potenziale distribuzione», ai Comuni di Vicenza e Verona, di 6 milioni di euro attinti dalle riserve. Risorse che stando al Cda e all’Assemblea possono essere distribuite in aggiunta a dividendi pari per 32 milioni. A Vicenza, di quei 6 milioni, ne spettano 2,3. La lettera di Quaglino mette in imbarazzo la giunta uscente nel mezzo della campagna elettorale, giacché quei denari li aveva messi in conto. La legge prevede infatti l’approvazione del bilancio previsionale degli enti pubblici contenenti i dati delle partecipate entro il 31 dicembre. Mentre le partecipate hanno l’obbligo entro il 31 maggio successivo. Infatti domani si riunirà il Cda di Agsm Aim per discuterne la bozza.
Ma qual è il pregresso dell’uscita di Quaglino? Nel 2022 Agsm-Aim fa 14 milioni di utili e ne distribuisce inizialmente 12 nonostante per gli accordi stipulati al momento della fusione è necessario arrivare a 26. Si parla dunque di extra- utili. I due azionisti, cioè i proprietari, ne chiedono però 38 per «salvare» i bilanci ed evitare di tagliare i servizi. Va detto che nel Cda, svoltosi prima dell’Assemblea sempre il 7 dicembre, Quaglino si disse contrario a comunicare ai soci la distribuzione di dividendi. La pec spedita dal manager oggi parrebbe contestata per almeno due ragioni: non sono i manager o il Cda a decidere su utili e dividendi ma gli azionisti; AgsmAim avrebbe riserve per circa 400 milioni. Ecco perché, da quanto emerge, a «derubricare» il valore della pec di Quaglino basterebbe un’altra pec.
Ossia quella inviata da Agsm Aim il 16 dicembre ai soci in cui si parla di 32 milioni più 6.
Sullo sfondo l’ingarbugliata vicenda del gruppo, in cui l’operato del consigliere delegato sull’affaire Agsm-Aim Energia e Compago e sulle modalità di affidamento delle consulenze è oggetto del ricorso articolo 2.409 (fondato sospetto di gravi irregolarità) del Collegio sindacale al tribunale delle Imprese. Affaire che ha visto il sindaco di Verona Damiano Tommasi (centrosinistra) prima «salvare» Quaglino da un’azione di responsabilità, eppoi sostituire l’allora presidente Stefano Casali con Federico Testa, già deputato Pd.
Ieri, si diceva, Rucco ha rivendicato la correttezza del suo operato di fronte all’attacco di Possamai che «cavalcava» la notizia e dava persi i 2,3 milioni.