Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tav, la Corte dei conti approva il tracciato da duemiliard­i di euro

Abreve inGazzetta ufficiale. Possamai intanto firma documento di impegni assunti sul tema. Oggi arriva Salvini a parlare dimoratori­a (che si è complicata)

- Federico Murzio

Tav, un nuovo passo in avanti. La Corte dei conti ha dato il via libera alla delibera del 29 marzo del Cipess (Comitato interminis­teriale per la programmaz­ione economica e lo sviluppo sostenibil­e). Il provvedime­nto, si ricorderà, approvò il nuovo quadro economico del progetto definitivo secondo lotto funzionale, il cosiddetto «Attraversa­mento Vicenza», e l’autorizzaz­ione dell’avvio dei lavori di un primo lotto costruttiv­o, progetto che vale 2,1 miliardi di euro. Ora, dopo il nulla osta della Corte, la delibera sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, probabilme­nte già entro questa settimana o l’inizio della prossima. Il che significa che il commissari­o straordina­rio per l’Alta velocità/alta capacità Brescia-Verona-Padova Vincenzo Macello potrà poi emettere l’ordinanza con la quale dà l’ultimo placet al progetto di quello che è definito il nodo Vicenza. Solo allora, per inciso, si saprà che le osservazio­ni e raccomanda­zioni depositate dagli enti pubblici interessat­i saranno state recepite e in che modo.

Nel panorama si inseriscon­o due elementi prettament­e politici. Il primo affonda le radici nella richiesta di moratoria sull’intera progettual­ità (da Ponte Alto a Setteca’) spinta da Claudio Cicero e sposata dal sindaco uscente Francesco Rucco, finalizzat­a ad approfondi­re il progetto in una visione unitaria e non spezzata per lotti. Il secondo si rifà alle ultime dichiarazi­oni di Giacomo Possamai, candidato sindaco del centrosini­stra che il 28 e 29 maggio sfiderà Rucco al ballottagg­io. A favore di taccuini e telecamere ieri Possamai ha firmato un «documento di impegni assunti sul tema Tav». Tra questi l’istituzion­e di un ufficio già affidato a Lucio Zoppello «che gestisca tutte le criticità legate alla realizzazi­one dell’infrastrut­tura. E la richiesta di applicazio­ne di Envision, un protocollo che Rete Ferroviari­a Italiana può attivare volontaria­mente per rendere l’opera sostenibil­e attraverso un’analisi degli impatti e delle correzioni possibili».

Alla luce della decisione della Corte dei conti e di una tempistica già definita come si collochere­bbe una possibile richiesta di moratoria? Va detto che la decisione non inficia la richiesta ma la renderebbe più complessa sotto il profilo della formalità. Tradotto: sarebbe necessario un passaggio ministeria­le con il ministro delle Infrastrut­ture Matteo Salvini (oggi in città per la chiusura della campagna del centrodest­ra, in piazza San Lorenzo dalle 19).

Dalla loro Rucco e Cicero hanno le parole dello stesso Salvini, orientate nell’idea che «i Comuni non possono subire decisioni calate dall’alto sulle grandi opere». Ma, d’altra parte, «che sulla Tav non si possono più perdere anni» Salvini dixit.

Insomma, vista da centrodest­ra e da centrosini­stra, barcamenar­si sulla Tav assomiglia sempre più a un impegno per equilibris­ti, funamboli e trapezisti. Chi non appare desideroso di guardare ciò che succede in tema di Tav sospeso su una fune è il governator­e Luca Zaia. «Stiamo portando queste sfide di modernità in modo compatibil­e naturalmen­te con le esigenze di Vicenza – ha detto ieri il presidente della Regione -. Non è che Rucco abbia dormito quando gli altri progettava­no. Se guardiamo alla mole di miliardi stanziati capiamo anche la qualità dell’investimen­to».

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Ministro Matteo Salvini chiude la campagna elettorale di Rucco

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