Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tav, la Corte dei conti approva il tracciato da duemiliardi di euro
Abreve inGazzetta ufficiale. Possamai intanto firma documento di impegni assunti sul tema. Oggi arriva Salvini a parlare dimoratoria (che si è complicata)
Tav, un nuovo passo in avanti. La Corte dei conti ha dato il via libera alla delibera del 29 marzo del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Il provvedimento, si ricorderà, approvò il nuovo quadro economico del progetto definitivo secondo lotto funzionale, il cosiddetto «Attraversamento Vicenza», e l’autorizzazione dell’avvio dei lavori di un primo lotto costruttivo, progetto che vale 2,1 miliardi di euro. Ora, dopo il nulla osta della Corte, la delibera sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, probabilmente già entro questa settimana o l’inizio della prossima. Il che significa che il commissario straordinario per l’Alta velocità/alta capacità Brescia-Verona-Padova Vincenzo Macello potrà poi emettere l’ordinanza con la quale dà l’ultimo placet al progetto di quello che è definito il nodo Vicenza. Solo allora, per inciso, si saprà che le osservazioni e raccomandazioni depositate dagli enti pubblici interessati saranno state recepite e in che modo.
Nel panorama si inseriscono due elementi prettamente politici. Il primo affonda le radici nella richiesta di moratoria sull’intera progettualità (da Ponte Alto a Setteca’) spinta da Claudio Cicero e sposata dal sindaco uscente Francesco Rucco, finalizzata ad approfondire il progetto in una visione unitaria e non spezzata per lotti. Il secondo si rifà alle ultime dichiarazioni di Giacomo Possamai, candidato sindaco del centrosinistra che il 28 e 29 maggio sfiderà Rucco al ballottaggio. A favore di taccuini e telecamere ieri Possamai ha firmato un «documento di impegni assunti sul tema Tav». Tra questi l’istituzione di un ufficio già affidato a Lucio Zoppello «che gestisca tutte le criticità legate alla realizzazione dell’infrastruttura. E la richiesta di applicazione di Envision, un protocollo che Rete Ferroviaria Italiana può attivare volontariamente per rendere l’opera sostenibile attraverso un’analisi degli impatti e delle correzioni possibili».
Alla luce della decisione della Corte dei conti e di una tempistica già definita come si collocherebbe una possibile richiesta di moratoria? Va detto che la decisione non inficia la richiesta ma la renderebbe più complessa sotto il profilo della formalità. Tradotto: sarebbe necessario un passaggio ministeriale con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini (oggi in città per la chiusura della campagna del centrodestra, in piazza San Lorenzo dalle 19).
Dalla loro Rucco e Cicero hanno le parole dello stesso Salvini, orientate nell’idea che «i Comuni non possono subire decisioni calate dall’alto sulle grandi opere». Ma, d’altra parte, «che sulla Tav non si possono più perdere anni» Salvini dixit.
Insomma, vista da centrodestra e da centrosinistra, barcamenarsi sulla Tav assomiglia sempre più a un impegno per equilibristi, funamboli e trapezisti. Chi non appare desideroso di guardare ciò che succede in tema di Tav sospeso su una fune è il governatore Luca Zaia. «Stiamo portando queste sfide di modernità in modo compatibile naturalmente con le esigenze di Vicenza – ha detto ieri il presidente della Regione -. Non è che Rucco abbia dormito quando gli altri progettavano. Se guardiamo alla mole di miliardi stanziati capiamo anche la qualità dell’investimento».