Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pfas, la battaglia delle associazioni continua «Prevenzione eMitenimessa in sicurezza»
«Va anche fermata per legge la produzione di questi prodotti». L’avvocatoBilott: vi ammiro
«La battaglia contro i Pfas continua su più fronti: prevenzione, una legge che metta a bando queste sostanze e la messa in sicurezza della Miteni perché nonostante l’azienda sia fallita nel 2018, continua a inquinare la seconda falda più importante d’Europa», parola di Michela Piccoli, volto simbolo delle Mamme No Pfas.
Nell’ambito della settimana di sensibilizzazione nazionale «Stop Pfas», voluta da associazioni e movimenti, si è tenuta giovedì sera a Lonigo una conferenza dal titolo «Cittadini e Pfas, vite capovolte» per fare il punto sull’inquinamento da Pfas più esteso al mondo, scoperto nel 2013 che coinvolge 350 mila residenti tra le province di Vicenza, Verona e Padova. Sostanze chimiche che sarebbero state sversate nell’ambiente per decenni dall’azienda di Trissino che hanno contaminato falda, acquedotti pubblici e pozzi privati.
Tre i filoni tematici attorno a cui si sono susseguiti gli interventi dei relatori. Si è partiti da quello legale che ha visto salire sul palco tra gli applausi l’avvocato Robert Bilott (che la mattina era stato sentito in tribunale nell’ambito del processo contro 15 dirigenti di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation), il primo al mondo a scoperchiare più di vent’anni fa negli Stati Uniti la contaminazione da Pfas, il collega Matteo Ceruti che sta seguendo le Mamme no Pfas e Vittorio Spallasso che invece segue in Piemonte la causa Solvay. Si è poi passati al tavolo sanitario, cui hanno preso parte Francesco Bertoli, medico Isde che sta incrociando con i colleghi i dati che stanno via via emergendo dagli screening della popolazione residente in zona rossa e i docenti dell’Università di Padova, Marialuisa Menegatto e Adriano Zamperini che hanno ribadito l’importanza della ricerca e degli studi scientifici, per poi concludere con le testimonianze dei volti storici delle varie associazioni e movimenti che da dieci anni si battono con coraggio.
L’avvocato Bilott ha voluto ringraziare la sala. «Vi ammiro ed è per me un onore essere qui. Sono qui per supportarvi e per ricordarvi che le cose si possono e devono cambiare, la verità viene a galla, così come le prove, non dovete demorderete ma continuare la vostra battaglia».
«Il problema dei Pfas - aggiunge a margine la consigliera regionale di EV, Cristina Guarda - non va derubricata come sta tentando di fare la politica, visti gli inquinanti emergenti e le situazioni di contaminazione che continuano oggi. Vanno trovate soluzioni e bisogna risolvere il problema degli scarichi industriali che continuano a inquinare i nostri fiumi».