Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tempio Ossario, sopralluogo per sbloccare i lavori e riaprilo per intero
Restauro e risanamento del Tempio Ossario, si riparte con l’obiettivo di aprirlo integralmente al pubblico. Dopo l’inserimento nella manovra finanziaria di un finanziamento di 400 mila euro, contributo richiesto dalla senatrice della Lega Mara Bizzotto che a Roma sta seguendo il dossier in collaborazione con gli enti coinvolti, ieri in città si è svolto un sopralluogo nella struttura. Assieme al sindaco Elena Pavan e ai rappresentanti della parrocchia di Santa Maria in Colle, proprietaria della monumentale chiesa nella quale riposano circa 5.600 caduti e pronta a cederla, hanno partecipato all’ispezione due esponenti della «Struttura di Missione anniversari nazionali ed interventi nazionali e internazionali della presidenza del Consiglio dei ministri»: la coordinatrice Elena Guerri dall’Orto e la dirigente Pia Petrangeli. «Vogliamo riprendere il percorso avviato in passato e poi bloccatosi per procedere con i lavori indispensabili per riaprire integralmente la struttura che ora è visibile solo parzialmente e grazie alla collaborazione dei volontari dell’associazione fanti – spiega il sindaco - Di sicuro le cifre stanziate per il centenario della Grande Guerra, circa 1 milione e mezzo, oggi sono insufficienti per gli interventi. Con gli anni, poi, è peggiorata la situazione dovuta alle infiltrazioni d’acqua». Ieri, le due incaricate dalla Struttura di missione hanno preso visione delle condizioni in cui si trovano le parti danneggiate dell’edificio. «C’è da rivedere un po’ tutto – osserva Pavan – Contatteremo il ministero della Difesa e l’Onor caduti per poter procedere e restituire il luogo di culto alla città e ai familiari dei militari defunti che vi sono sepolti». Bizzotto chierisce: «Il nostro impegno non riguarda solo lo stanziamento di 400 mila euro, ma punta a sbloccare l’incredibile impasse creatasi negli ultimi anni con l’obiettivo di ultimare la progettazione e di recuperare tutti i fondi necessari per il completo restauro del nostro Ossario». Sono passati diversi lustri da quando una perizia aveva evidenziato la necessità di intervenire sulla struttura i cui lavori di costruzione risalgono al 1908, poi bloccatisi a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale. Il cantiere rimase incompiuto fino al 1930 quando, dopo un accordo tra la parrocchia e il ministero della Difesa, fu deciso di impiegarlo anche come sacrario militare: i corpi dei caduti furono riesumati dai vari cimiteri della fascia Pedemontana e riuniti in un unico luogo.