Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Lotta allo smog e alle Pm10, contributi per nuove caldaie
La giunta simuove nel nome dell’efficienza energetica, fondi anche per i condizionatori. Intanto l’aria della città resta carica di polveri sottili
La lotta alle polveri sottili transita per gli impianti termici. Palazzo Trissino vara il bonus caldaie. Se non l’unica, di certo l’azione più concreta per abbattere i valori di Pm10 considerato che sono tali impianti i maggiori responsabili delle emissioni nocive. Non accadeva dal 2017. E pazienza se il contributo comunale, che può arrivare al massimo fino a 350 euro, tocca solo il residenziale. Nel frattempo è atteso per oggi il nuovo bollettino Arpav sull’allerta polveri sottili. Dall’allerta arancione proclamato su Vicenza il 26 gennaio e già confermato due volte consecutive si rischia di approdare al rosso, con una ulteriore
stretta sia sulla mobilità sia sulla temperatura consentita all’interno delle abitazioni e degli uffici.
Intendiamoci: l’espressione bonus caldaie dà l’idea del provvedimento ma non è esaustiva, giacché per voce dell’assessore all’Ambiente Sara Baldinato «interessa anche i condizionatori » . Nel dettaglio Palazzo Trissino ha stanziato 50 mila euro. Al contributo possono accedere tutti coloro che hanno cambiato la caldaia o si apprestano a farlo: l’arco temporale utile va dal primo ottobre 2023 al 30 aprile 2024; la domanda potrà essere compilata solo online, da ieri fino al primo marzo; possono farne richiesta tutti coloro che hanno un Isee (Indicatore della situazione economica equipollente) inferiore a 30 mila euro. I beneficiari, informano da Palazzo Trissino «devono essere residenti a Vicenza e proprietari dell’immobile dove è installata la caldaia o il condizionatore oppure non residenti in città e proprietari di immobili situati a Vicenza ad uso residenziale e in stato di locazione». A conti fatti (da Palazzo Trissino) potranno ricevere il contributo circa 140 persone. Meno rispetto alle 191 accolte nel 2017. Il bonus offre altri due elementi. Il primo, affatto scontato, affonda le radici di essere un provvedimento che frena i furbetti del «nero» visto che tra le altre cose la richiesta di contributo dovrà essere ben documentata. Il secondo tocca la questione controlli. Dice Baldinato: «Si saranno delle verifiche. Sul fronte Isee, per esempio, le domande che arriveranno saranno trasmesse all’Inps per un controllo. Poi naturalmente servirà documentazione del bonifico, quietanza, fattura».
La lotta alle cattive abitudini cammina accanto alla lotta allo smog. Entrambe toccano direttamente o indirettamente la collettività. Ed è questa la leva che spinge un’altra caratteristica nel bonus: la sostituzione di caldaie e condizionatori dovrà portare ad avere impianti più efficienti, di classe A o superiore. Impianti, in altre parole, in grado di emettere nell’aria meno polveri sottili. Le quali continuano ad assediare la città. I dati Arpav validati disponibili ieri, quelli in riferimento a mercoledì, hanno registrato valori superiori ai 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria: 61 in corso Santi Felice e Fortunato, 52 al Quartiere Italia, 58 ai Ferrovieri. L’unica cosa che finora sembra abbia impedito di entrare nell’allerta rossa (che scatta dopo 10 giorni consecutivi di superamento giornaliero) pare sia riconducibile a un dato inferiore di 50 registrato in una delle centraline Arpav durante la domenica ecologica.