Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tav e beni culturali, c’è la nota di Icomos «Molti dati superati»
Unesco, nessuna fretta. Palazzo Trissino lo stesso. Il primo invia un aggiornamento dello stato di salute di conservazione del sito cui Vicenza si fregia basato su una relazione inviata dal Comune nel 2022. L’amministrazione comunale riceve l’aggiornamento con in allegato una relazione di venti pagine di Icomos (Consiglio internazionale per i monumenti e i siti, organo consultivo e indipendente dall’Unesco), e ieri, a due settimane dal ricevimento della relazione, diffonde una nota nella quale si legge che «l’amministrazione ha richiesto in questi giorni una traduzione professionale dell’intera relazione, per poterla poi inviare ai componenti del Comitato di pilotaggio». Quest’ultimo, per inciso, è un gruppo di stakeholder incaricato di facilitare la realizzazione del Piano di gestione del sito. Il quale, in questo caso, è «Città di Vicenza e le ville di Palladio nel Veneto». Un gruppo di portatori di interesse sui quali l’ex assessore alla Cultura Simona Siotto aveva cercato di mettere le mani per sfoltirlo in nome dell’efficienza decisionale e per coinvolgere soprattutto gli operatori economici. L’iniziativa di Siotto nasceva dall’aggiudicazione, per la prima volta di Vicenza, di 250 mila euro dello Stato per i siti Unesco.
La storia recente parla di una richiesta di informazioni partita dall’Unesco arrivata a Palazzo Trissino a novembre nella quale si chiedevano elementi in vista della conclusione dell’indagineaggiornamento e parla di una risposta di Palazzo Trissino spedita a dicembre. Il resto è storia della nota dell’amministrazione di ieri. Da quanto affiora da Palazzo Trissino parte significativa delle considerazioni espresse dalla relazione Icomos sono superate, con particolare riferimento alle questioni relative al progetto definitivo della Tav «Attraversamento Vicenza» e alle cosiddette zone cuscinetto. Su tutto basti pensare all’affaire del cavalcavia di via Maganza. Naturalmente ciò emerge da una prima lettura del rapporto considerato che per evitare disguidi, incomprensioni e futuri paletti
Testo in francese e inglese Il Comune ha richiesto in questi giorni una traduzione professionale dell’intera relazione
lo stesso rapporto (l’introduzione è in francese, le osservazioni sono in inglese) è necessario tradurre il report. L’altro dato, passato pressoché inosservato in un primo momento, è che la delega all’Unesco sia di competenza dell’assessore Cristina Balbi, che per sé ha l’Urbanistica (ossia l’edilizia privata) e il Commercio. Come dire: sgravate dell’«incomodo» Unesco sono l’assessore alla Cultura (Ilaria Fantin) o l’assessore al Patrimonio (Sara Baldinato). «Una scelta incomprensibile per quanto legittima» commenta dall’opposizione Siotto.