Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Senza un lavoro, soli o separati: una casa per uomini in difficoltà
L’iniziativa è di «Quartieri solidali», che già gestisce due strutture per le donne
Dopo due «case per le donne» in condizione di fragilità, la rete di volontariato « Quartieri solidali » ha aperto una «casa per uomini» in difficoltà. «Ospiterà padri separati che faticano a pagarsi un affitto o che hanno perso il lavoro, uomini soli, avanti con l’età e per questo esclusi dal mercato lavorativo», ha spiegato Lara Bosi, la referente del sodalizio cittadino di cui fa parte una decina di quartieri bassanesi, oltre ad associazioni come «Regalati un sorriso» e singoli volontari, che da qualche anno intercettano persone in situazioni difficili che stentano a chiedere aiuto, per pudore o vergogna. «Finora ci siamo occupati perlopiù di donne, madri: 15 quelle aiutate dando loro un alloggio al massimo per un anno, il tempo necessario per ricostruirsi una vita - continua la portavoce – Ora pensiamo agli uomini fragili. L’alloggio individuato ne potrà accogliere tre che sperimenteranno una forma di convivenza. Abbiamo pensato anche ad impiegarli in attività, come l’orche ticoltura. Porteranno in tavola i loro prodotti e li distribuiranno nelle due case delle donne, attraverso noi volontari, che a loro volta, in cambio, laveranno e stireranno i capi di vestiario dei maschi. Sarà insomma un sostegno reciproco».
Negli alloggi, che si trovano sul territorio comunale, la vita scorre all’insegna della condivisione, ma secondo precise regole. A segnalare i casi a «Quartieri solidali» sono gli stessi cittadini, ma c’è anche un collegamento con i servizi territoriali, da quelli comunali a Casa San Francesco passando per Casa Sichem.
Ci sono poi da organizzare le raccolte fondi per far fronte alle spese. È sempre animata la sede del gruppo che si trova in quartiere San Marco dove tutto è nato per poi svilupparsi, complice anche l’incontro con Giovani Simone e la sua associazione « Regalati un sorriso». «Incontriamo esperienze di vita molto differenti, dal rifugiato all’anziano, dalla badante rimasta senza lavoro e senza casa al padre separato fatica a far quadrare i conti - racconta la coordinatrice – Coloro che non hanno la residenza, non possono accedere ad alcuni servizi».
Dignità, riservatezza e rispetto sono le parole chiave dell’azione di volontariato che è supportata da donazioni effettuate da privati, aziende, gruppi, fondazioni. «C’è una Bassano sommersa che soffre – sottolinea ancora Lara Bosi – della quale spesso non ci accorgiamo. L’emergenza abitativa è il problema maggiormente sentito. Ci sono persone che dormono in auto o vivono in un piccolo, freddo garage. Non sempre si possono collocare a Casa San Francesco anche per una questione di spazi. Attraverso la rete di volontari nei quartieri ci vengono segnalati e noi cerchiamo di dare loro un rifugio sicuro, un tetto sotto il quale ripartire attraverso percorsi di temporaneità e di coabitazione che hanno lo scopo di renderle autonome, restituendo loro dignità».
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Ora pensiamo agli uomini fragili. L’alloggio individuato ne potrà accogliere tre
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C’è una Bassano sommersa che soffre della quale spesso non ci accorgiamo