Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Caduta fatale per l’imprenditore Trecco
Batte la testa facendo giardinaggio: muore il fondatore dell’Euroimpianti di Schio
Addio al fondatore di un’azienda leader negli impianti ad alta automazione, in grado di tenere il passo delle grandi multinazionali del settore. Non ce l’ha fatta il 75enne Gastone Trecco, fondatore della Euroimpianti di Schio, che lo scorso giovedì mattina era rimasto coinvolto in un grave incidente domestico mentre stava praticando giardinaggio nel cortile della sua abitazione di vacanza ad Asiago.
Trecco, residente a Schio ma originario di Zanè, è spirato all’ospedale San Bortolo di Vicenza nella notte tra venerdì e ieri. Le sue condizioni erano parse disperate fin da subito, e a nulla sono serviti i tentativi dei medici di salvarlo. Stando alle ricostruzioni dell’incidente, Trecco sarebbe caduto all’indietro mentre era intento a scostare alcuni rami di pino dall’impianto di ventilazione del garage interrato, andando a sbattere la testa contro lo spigolo di una bocca di lupo.
L’uomo avrebbe perso immediatamente i sensi e, nonostante il tempestivo arrivo sul posto degli operatori del Suem, le sue condizioni sono apparse critiche fin da subito.
Trecco è stato rianimato sul posto e quindi trasportato d’urgenza al San Bortolo di Vicenza con l’elisoccorso. Ma durante il volo le sue condizioni sarebbero precipitate, e l’imprenditore è stato stabilizzato solamente una volta giunto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale vicentino, dove è venuto a mancare nella notte di ieri.
La sua scomparsa lascia sgomenta l’intera comunità dell’Alto Vicentino, dove Gastone Trecco era molto conosciuto e stimato per la sua attività imprenditoriale. Nel 1973, seguendo l’idea di produrre sistemi per la movimentazione e pallettizzazione per tutte le principali tipologie di prodotti confezionati, Trecco aveva fondato a Zanè l’Euroimpianti, in sebot guito trasferita a Schio.
I primi prodotti furono i pallettizzatori tradizionali, che lasciarono poi il posto ai pallettizzatori Scara e cartesiani, fino ai più moderni roantropomorfi. Dal 1992 è stata aggiunta alla produzione tradizionale una nuova linea, quella dei veicoli a guida automatica, la cui massima espressione oggi è rappresentata dagli Lgv (Laser Guided Vehicle).
Negli anni, l’azienda scledense è riuscita a tenere il passo delle multinazionali del settore, estendendosi ai mercati esteri. «Sono trent’anni che autocostruiamo robot per aumentare l’affidabilità e la flessibilità dei nostri impianti - aveva dichiarato Trecco al Corriere Imprese nel 2016 -. In concreto, per lavorare a ciclo continuo, passare rapidamente da un formato a un altro, garantire massima sicurezza alimentare. Ora abbiamo aggiunto i muletti automatici, che girano per i magazzini, spostano pallet, caricano camion. Il tutto nella massima sicurezza. E con costi che si ammortizzano in sei mesi».