Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
ARestuccia la rigenerazione urbana: «Troppi edifici in rovina»
I «buchi neri» pubblici rimarranno di competenza del sindaco, quelli privati, da ieri, saranno affaire della consigliera Beatrice Restuccia (Possamai sindaco). Giacomo Possamai le ha infatti conferito la delega «Iniziative di rigenerazione urbana». Il che significa soprattutto mappare gli edifici pubblici abbandonati o dismessi e lavorare a «progetti e attività finalizzati alla valorizzazione e rigenerazione della città, con particolare riferimento alle situazioni di degrado causate dalla presenza di immobili dismessi e non adeguatamente conservati e alle situazioni di desertificazione commerciale in aree del centro storico». «A scanso di equivoci – mette le mani avanti Possamai – che questa delega sia stata conferita il giorno dopo il crollo del fabbricato ottocentesco in via Baracca è una coincidenza». Per stessa voce dell’interessato, il sindaco ha adottato la «dottrina Gentilini», riferendosi alla politica dell’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini che accorgendosi di un edificio abbandonato e in predicato di ospitare vite ai margini chiedeva la visura catastale e contattava direttamente i proprietari per «comprendere i perché e i per come».
La politica urbanistica dell’amministrazione, dunque, passa anche da qui e la delega conferita a Restuccia sembra organica anche al Piano particolareggiato del centro storico, il quale nel recente passato ha alimentato aspri scambi di accuse tra maggioranza e opposizione. Così, a un primo bilancio dopo a dieci mesi dalla vittoria elettorale, a occuparsi di urbanistica, nell’accezione più ampia del termine, saranno in tre: Possamai, l’assessore Cristina Balbi e quindi Restuccia. La quale, classe 1989, è stata eletta in consiglio comunale nella lista Possamai sindaco, è avvocato e si occupa di diritto immobiliare, civile, societario. In termine di rigenerazione urbana, la delega è giunta sì a 24 ore del crollo in via Baracca ma anche a 48 ore di distanza dall’approvazione in consiglio comunale dell’istanza processata dal Suap (Sportello unico attività produttive) per la ristrutturazione di un edificio produttivo in via Corbetta a San Pio X. Intendiamoci: la politica qui ci ha messo poco, trattandosi di un procedimento nato e esaurito dagli uffici comunali. Ma l’idea di un recupero dalle caratteristiche urbane e sostenibile dal punto di vista ambientale ha galvanizzato la maggioranza. Al netto del centro storico, da est a ovest della città gli esempi che offriranno lavoro a Restuccia non mancano: c’è l’edificio artigianale rimasto uno scheletro in via Battaglione Stelvio o l’ex stabilimento in via Torino o l’ex Hotel Europa, per dire. Eppoi, naturalmente, c’è l’ampio capitolo di quegli edifici in costruzione, prevalentemente residenziali, che iniziano, poi si bloccano, poi ricominciano, poi si ri-bloccano ancora.