Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dai negozi ai palazzi storici, un patrimonio da 30 milioni
E pensare che, tutto sommato, fino a ieri si pensava che i terreni agricoli fossero le proprietà più facili di cui sbarazzarsi per far cassa. Si parla del patrimonio Ipab, che vanta un valore di circa 30 milioni di euro. Beni immobiliari definiti strumentali che nel complesso garantiscono una «rendita» all’ente assistenziale per 800 mila euro. Nel patrimonio ci sono appartamenti, negozi, terreni incolti e terreni agricoli. Alcuni di questi ultimi sono in affitto, come quelli all’agricoltore Gianfranco Vicariotto in via Olmo ad Altavilla Vicentina. Lì Vicariotto coltiva grano duro, i tre ettari da ieri sono formalmente occupati dal campo base Tav e se Ipab riceverà una indennità all’agricoltore non andrà nulla.
Ma in questo patrimonio, frutto soprattutto di lasciti e donazioni (compresa quella delle sorelle Boeche oggetto di un lungo scontro a suon di carte bollate), ci sono anche ville e palazzi storici. Inutilizzati e per questo abbandonati, quindi non solo infruttuosi ma anche suscettibili di imposte e responsabilità. Due, tra tutti, gli esempi più critici: villa Rubini a San Pietro Intrigogna e Palazzo Serbelloni in contra’ Oratorio dei Proti. Sulle novità in merito a quest’ultimo, con una valutazione al ribasso rispetto alla precedente stima e l’esigenza di venderlo il prima possibile, si è scritto il 9 marzo su queste pagine. Abbandonato da anni, in un lontano passato ospitò anche la sede del Coni. Più complessa è la questione di Villa Rubini, un importante edificio rurale che periodicamente perde i pezzi. In questi due casi, ma non in via esclusiva, ad avere l’ultima parola su qualsiasi intervento sono le Belle Arti. ( f.m.)