Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
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L’assessore Zuin: «Controlli severi sulle esenzioni». Contrari in piazza. E il Comune pensa a due tariffe diverse
VENEZIA Quasi 83 mila visitatori in arrivo a Venezia, ma nemmeno uno su dieci ha già pagato i 5 euro, il costo del ticket. Da oggi, tra proteste (da tempo annunciate), a Venezia entra in vigore il contributo d’accesso tra le 8 e le 16.30 e per la prima volta nella sua storia millenaria per visitarla bisogna prenotare. E per i non veneti anche pagare 5 euro, appunto. Il battage comunicativo è partito da tempo e, ieri sera alle 20, risultavano circa 8 mila daytripper (gli escursionisti) paganti, alle 18 era 7.266 (di cui 6.600 sul portale «cda.ve.it»). Va aggiunto uno zero al conteggio, invece degli esentati, ma che hanno comunque l’obbligo di registrarsi e chiedere il rilascio del codice Qr. In tutto, 75.330 persone di cui 30.300 ospiti di hotel, b&b e affitti turistici che pagando l’imposta di soggiorno non devono versare i 5 euro. Altri 9.450 sono veneti e abitanti della città metropolitana di Venezia. Mentre i parenti dei residenti attesi in città sono 1.765, 1.363 gli abitanti che hanno invitato ospiti, 1.100 i ragazzi in gita scolastica. Quindi, 5.300 proprietari di seconda casa tra calli e campi, 15 mila lavoratori che non risiedono in città e 11 mila studenti. Prenotati sì, ma non paganti. Che sono una minoranza.
«Sulle esenzioni ci saranno controlli per vedere chi ne ha usufruito — spiega l’assessore al Bilancio Michele Zuin— Stiamo avviando una sperimentazione, non ci aspettiamo un risultato immediato. Questa è una fase uno. E ci fermiamo il 14 luglio proprio per avere il tempo di verificare e aggiustare il tiro». Nei ventinove giorni in cui il ticket è in vigore quest’anno (da oggi al 5 maggio compreso, quindi tutti i fine settimana fino al 14 luglio, escluso il 2 giugno) il Comune
raccoglierà dati e statistiche e valuterà se l’obiettivo di disincentivare gli arrivi di giornata verrà centrato. «Questo ci permetterà di organizzare la Fase 2 nel 2025: i giorni aumenteranno — sottolinea Zuin — e i dati che raccoglieremo ci permetteranno di fissare la soglia limite per Venezia, prenotando in anticipo finché quel tetto non sarà raggiunto il contributo costerà meno, superata la soglia si pagherà di più». Si ipotizzano 10 euro, che è la cifra massima fissata da Roma per l’imposta di soggiorno che si paga quando si dorme in una struttura ricettiva. E anche se i detrattori del ticket tacciano l’amministrazione di voler fare cassa, la giunta
smentisce: «Non è questo lo scopo». Anzi, «spenderemo di più di quanto incasseremo». A bilancio ci sono 700 mila euro di introiti, ma totem, stand informativi, 120 addetti tra steward e verificatori e tutta la campagna di comunicazione fatta ad esempio di portale web, spot e messaggi sui treni non sono a costo zero.
«Il ticket non è altro che una gabella medievale, spacciato come un mezzo per limitare i flussi turistici, ormai fuori controllo. Ma è una bufala — tuona il Verde Gianfranco Bettin —. Serve a far cassa e se non da subito,bisogna spendere, intanto, per attivare la macchina del ticket, in prospettiva». Come
Bettin la pensano comitati ambientalisti, No Navi, per il diritto alla casa e, in generale, tutta l’opposizione in consiglio comunale. E oggi, per l’avvio del ticket, imovimenti hanno lanciato una mobilitazione: alle 10.30 saranno in piazzale Roma per protestare. Perché, per dirla sempre con Bettin, «il contributo serve a fingere che si stia facendo qualcosa mentre la cosa più urgente, ossia disciplinare le locazioni turistiche, che stanno svuotando e snaturando Venezia in profondità viene lasciata in sospeso». Eppure, ricordano i No ticket, grazie a un emendamento approvato in Parlamento, Venezia potrebbe limitare l’extralberghiero. «Con il 25 aprile Venezia mostra al mondo intero che è in vendita perfino per camminarci», conclude il Verde. Mentre l’associazione Ambiente Venezia annuncia che presenterà ricorso al Tar contro un provvedimento ritenuto anticostituzionale.
Tra proteste e polemiche, le prenotazioni continuano (la soglia dei 200 mila Qr code nei ventinove giorni di ticket è stata superata) e per domani i visitatori a pagamento sono già 9.314. Gli esentati perché soggiornanti in hotel o b&b sono 36 mila, le gite scendono a 500 mentre restano invariati i codici rilasciati a veneti, lavoratori e studenti.