Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Clausola, la vittoria di Possamai l’Anpi: è stata sanata una ferita
L’antifascismo torna nel regolamento per l’uso degli spazi comunali Coalizione civica si accontenta delle modifiche, FdI sceglie l’Aventino
Ribaltati i ruoli, con gran parte del centrodestra a ritirarsi sull’Aventino e gran parte del centrosinistra a festeggiare un «successo» ottenuto prima ancora che il consiglio comunale di martedì iniziasse. E l’altra parte del centrosinistra, Coalizione civica-Verdi-Sinistra, che non potendo ottenere tutto dal sindaco Giacomo Possamai si accontenta del minimo sindacale per salvare le apparenze. Ossia della reintroduzione della parola «antifascista» nella nuova formula per le condizioni nel Regolamento per l’occupazione del suolo pubblico.
La « clausola » , che nella dottrina-Possamai si risolve in un maquillage lessicale, è una riformulazione articolata e argomentata della modifica operata a suo tempo dall’ex sindaco Francesco Rucco che aveva cambiato l’«antifascismo» con «il rifiuto a tutti i totalitarismi». A conti fatti rispetto a prima non cambia nulla, visto che è una versione più edulcorata della clausola introdotta nel 2018 dall’allora sindaco di centrosinistra Achille Variati. Ma su questo «non cambiamento» festeggiano la Cgil che in una nota «esprime grande soddisfazione» e l’Associazione nazionale partigiani, che parla di una «ferita sanata».
Vincitori e vinti, alla vigilia della festa della Liberazione, sembrano rincorrersi in paradossi e incoerenze. Tra i meno contenti c’è Coalizione civica, che conta un assessore (Leonardo Nicolai) e due consiglieri (Mattia Pilan e Martina Corbetti). Partiti lancia in resta hanno dovuto rinunciare anche a riferimenti alla Resistenza, accontentandosi della parola «antifascista» scritta a corollario di altre («riconoscere e rispettare i principi, le norme e i valori della Costituzione italiana, repubblicana, democratica e antifascista»). E accontentandosi dei coup de théâtre di Pilan, che legge il discusso monologo sul 25 Aprile dello scrittore Antonio Scurati, e di Corbetti, che elenca elementi e suggestioni che giustificato la «clausola». Il centrosinistra, come spesso accade su temi non amministrativi interviene in massa in favore della «clausola», salvo poi approvare un successivo ordine del giorno sul Regolamento dei consigli di quartieri i cui consiglieri saranno di fatto nominati dall’«elite» del consiglio comunale a maggioranza di centrosinistra. Con buona pace dell’elezione diretta. Gran parte del centrodestra si ritira sull’Aventino, ossia esce dall’aula al voto. Escono i consiglieri di Fratelli d’Italia e Michele Dalla Negra (Idea Vicenza). La decisione è stata presa all’interno del partito. Tanto che nella dichiarazione di voto Nicolò Naclerio dice che «convintamente contrario a questa modifica, dopo un confronto all’interno del partito e proprio per disciplina di partito, rimango della mia idea contraria e per rafforzarla il gruppo e io usciremo dall’aula » . Parole che di fatto sanciscono la vittoria di Possamai, giacché la modifica al Regolamento è approvata senza voti contrari. Ed è questo, più che il dibattito, che sarà ricordato. La modifica passa infatti con 20 voti a favore e tre astenuti: Jacopo Maltauro (Lega), Marco Zocca (Forza Italia) e Stefano Notarangelo (Idea Vicenza). Così, politicamente, l’unico con le carte in regola per applaudirsi rimane Possamai. E non è detto che non lo abbia fatto.