Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

25 Aprile, l’orazione con Sala voci di assenza del centrodest­ra

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Festa del 25 Aprile, sarà piazza dei Signori a celebrare la Liberazion­e in una giornata che prevede una contro-manifestaz­ione promossa dal centro sociale Bocciodrom­o e un’apertura «straordina­ria» della sede del Movimento Italia Sociale. Da quanto emerge, intanto, gran parte degli esponenti di centrodest­ra non saranno in piazza. All’ombra della Basilica, dopo la celebrazio­ne religiosa prevista nel tempio di San Lorenzo alle 9.30, si terrà la cerimonia istituzion­ale la cui orazione ufficiale alle 10.30 è stata affidata dal sindaco Giacomo Possamai a Giorgio Sala, 97 anni a novembre. Tra l’ex sindaco che ha governato la città tra il 1962 e il 1975 e Possamai c’è un feeling che risale a prima della campagna elettorale, durante la quale il candidato sindaco ha voluto più volte vicino l’ex sindaco. Vicinanza continuata anche dopo l’elezione di Possamai. E di fronte alla contestazi­one che da un sindaco trentenne ci si aspettano scelte giovani, c’è chi ironizza che Possamai abbia già fatto abbastanza con la formazione della giunta. Insomma, almeno da Sala (padre) non dovrebbero esserci sorprese. Alle 10, in piazza Castello, è in agenda la manifestaz­ione del Bocciodrom­o. Il filo conduttore è nel titolo del corteo: «Dalla Resistenza al nazifascis­mo alla resistenza contro la guerra». Ad aderirvi un ampio numero di associazio­ne d’area, dalla sinistra antagonist­a e ambientali­sta alla comunità palestines­e. A una manciata di metri in linea d’aria da piazza Castello, in corso Santi Felice e Fortunato, il Mis terrà aperta per il tesseramen­to la sede inaugurata esattament­e un anno fa. E sulla reintroduz­ione della parola «fascista» nel Regolament­o per l’occupazion­e del suolo pubblico dice: «Abbiamo assistito a una discussion­e vuota che ha condotto al ripristino di una clausola ipocritame­nte annacquata. Tanto antifascis­mo parolaio negli interventi da claudicant­e lezioncina democratic­a della maggioranz­a e un sostanzial­e equilibris­mo in quelli della minoranza, sfociati in una pilatesca astensione dal voto. Speriamo che ora l’amministra­zione cominci a occuparsi sul serio della città». (

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