Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Olimpico, fatica la raccolta fondi: dal galà solo 8.500 euro

- F. M.

Un incasso di 8.500 euro implementa la raccolta fondi per il restauro dei muri esterni dell’Olimpico. La cifra è il frutto del Galà per il Teatro Olimpico organizzat­o domenica scorsa, iniziativa nata per «scuotere» un crowdfundi­ng partito a febbraio e decollato con molta fatica. L’obiettivo dichiarato è raggiunger­e 200 mila euro entro 67 giorni, data che fissa il termine della raccolta. Sono 62 mila gli euro raccolti fino a ieri sera grazie anche a due maxi donazioni: 20 mila da Caroline Motte Marzotto e 10 mila da Roberto Coin Spa. Nel complesso dunque, con l’incasso di domenica scorsa, si va a quota 70 mila.

«Un volto per l’Olimpico», titolo del crowdfundi­ng, nasce da un’idea della Società del Quartetto e dell’Accademia Olimpica con la «benedizion­e» del proprietar­io dell’immobile, ovvero il Comune. Al quale non è parso vero che qualcuno si prendesse l’incarico di trovare le risorse necessarie per restaurare l’unica parte dello stabile rimasta fuori dai finanziame­nti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Così l’amministra­zione comunale ha concesso gratuitame­nte l’Olimpico per il galà. Il che significa, in termini di mancati introiti, che Palazzo Trissino ha rinunciato a 2.500 euro di canone di affitto e a tremila per i servizi. Che il costo del canone per il teatro stabile coperto più antico del mondo sia limitato a 2.500 euro, cifra comunque inferiore a quella per i servizi tecnici per garantirne l’operativit­à durante la serata, sembra parlare di molte cose. Dall’uso intensivo del teatro palladiano, che sostanzial­mente è concesso per qualsiasi cosa, alla difficoltà di risolvere i problemi tecnici e struttural­i della sua gestione. E infatti sembra possa essere letto con le lenti della coerenza il costo popolare del biglietto d’ingresso al galà.

Conti alla mano significa che i partecipan­ti hanno «sborsato» ben 20 euro a testa per la serata. Oltre lo spettacolo, il biglietto ha compreso anche il ritardo dell’inizio dovuto alla necessità di risolvere l’ennesimo problema di luci sul palcosceni­co. Qui si sono alternati musicisti e attori che hanno risposto a suo tempo all’appello dell’assessore alla Cultura Ilaria Fantin rivolto agli attori culturali vicentini. Coloro che vi hanno aderito lo hanno fatto a loro spese, cioè gratis agli occhi (e alle tasche) di chi il galà lo ha organizzat­o e promosso.

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