Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tav e Ponte Alto, aziende verso la fuga «Mal’infrastruttura è strategica»
Alcuniimprenditoricercanoaltresedi. Xoccato: c’èpaura, bisognafaresquadraefarepresto
Tav, il pericolo di un impoverimento della zona industriale diventa un caso concreto. Alcune imprese, una cifra per ora inferiore alla decina, stanno cercando una ricollocazione. Non solo temporanea, perché da quanto emerge da un vertice svoltosi ieri a Palazzo Trissino la ricerca di nuovi spazi e strutture si estenderebbe oltre i confini della provincia. La ragione? Viale degli Scaligeri, naturalmente, e il forte timore degli imprenditori delle conseguenze e delle incertezze temporali legate all’abbattimento e alla sua ricostruzione. « Le imprese sono coscienti che sono davanti a un problema grave e non di breve termine – dice Giorgio Xoccato -. Mi metto nei panni di un imprenditore che vive questa difficoltà e trovo legittimo che, nei casi più complessi, guardi a organizzare anche locazioni diverse».Viale degli Scaligeri è l’arteria strategica da e per il distretto produttivo del capoluogo e dei distretti produttivi della provincia che transitano dal casello di Vicenza Ovest e dalla città. In termini di valore di merci e di lavoro, una cifra sostanzialmente incalcolabile che ogni giorno transita su un unico viadotto. Valori che potrebbero essere verosimilmente compromessi con l’abbattimento e la «sparizione» per due anni dell’infrastruttura. L’incontro di ieri in municipio ha visto seduti sui lati opposti del tavolo rappresentanti del Comune da una parte, e dall’altra esponenti della Borsa del mercato immobiliare di Unioncamere, con in testa delegati Fiaip (Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali) e Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari). All’ordine del giorno gli espropriati residenziali dai cantieri Tav nell’ottica di scongiurare speculazioni a danno non tanto dei proprietari ma degli affittuari, esclusi da qualsiasi indennizzo. Ma non è stato solo questo il problema affiorato.
Tanto che il rischio concreto di un’emigrazione delle imprese rappresenterebbe per la città un impatto non ascrivibile effetto collaterale del Tav. Sullo sfondo di nuovi spettri in città.
Sull’affaire viale degli Scaligeri si sta lavorando a soluzioni alternative. Xoccato mette dei punti fermi. «Il Tav – dice – è un’opera strategica e deve andare avanti. Non ci sono alternative se non quella di fare sistema facendo capire l’importanza di un territorio connesso e integrato all’alta velocità/ alta capacità » . Detto questo «le imprese affrontano già quotidianamente molte difficoltà. E anche in tema di Tav né gli imprenditori né i dipendenti si stanno divertendo» aggiunge Xoccato. Per quanto concerne viale degli Scaligeri «la preoccupazione degli imprenditori ci è giunta attraverso le categorie e non tocca solo coloro che hanno lo stabilimento in zona industriale ma anche chi vede l’approvvigionamento di materie prime o il traffico di merci transitare da lì – spiega Xoccato -. Stiamo lavorando a ottimizzare i flussi di circolazione, con imprese a modificare gli orari in entrata o uscita del personale, studiando percorsi diversi, pensando a mezzi di trasporto che possano portare a lasciare a casa l’auto individuale». Sul breve e sul medio termine «si prevede o si cerca di prevedere tutto ma, con un’opera così, bisogna essere preparati agli imprevisti o comunque metterli in conto – osserva Xoccato -. Servono buona volontà e pazienza. Si soffre per un obiettivo che consentirà un salto di qualità».
Riunione in Comune
Ieri si è parlato dell’impoverimento della zona industriale e delle vie per evitare le speculazioni sugli espropri ai danni degli affittuari