Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
S’indaga sulla morte di un operaio la famiglia: «Ha respirato vernici»
L’accusa è di omicidio colposo contro ignoti. Il malessere alla fine di un turno
Nessuno si aspettava la morte di Riccardo Gobbo, il bassanese di 57 anni che è deceduto mercoledì, alle 2 di notte, dopo essere stato ricoverato al San Bassiano domenica. La morte di Gobbo è stata talmente improvvisa e sconvolgente da spingere la famiglia dell’operaio a chiedere di fare chiarezza sul decesso. Il sospetto del padre e del fratello è che l’operaio, verniciatore in un’azienda della zona di Bassano da anni, possa aver inalato vernici o solventi pericolosi svolgendo le proprie mansioni. Abbia inalato quindi sostanze che potrebbero essere state la causa della sua morte.
Sul caso è già stato aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti in procura a Vicenza e ieri pomeriggio, dopo il conferimento dell’incarico per la consulenza tecnica, si è svolta l’autopsia sulla salma. Il sostituto procuratore Maria Elena Pinna ha disposto che fossero il medico legale Antonello Cirnelli e la tossicologa Donata Favretto ad esaminare il corpo e a realizl’esame zare i prelievi dei liquidi, per poi indagare se fossero presenti nel corpo del cinquantasettenne delle sostanze, e di che tipo, che possano aver causato il decesso. O se invece la sua morte sia stata causata da un altro fattore, come un malore o una patologia in corso non ancora diagnosticata. Per fare chiarezza sul decesso di Gobbo verrà presa in considerazione anche la documentazione dell’ospedale relativa anche a eventuali ingressi e ricoveri precedenti, così da ricostruire le condizioni di salute della vittima. È probabile che nel corso degli accertamenti venga sentito anche il medico curante di Gobbo, la dottoressa Stela Didenco di Cusinati di Rosà.
A essere presenti durante autoptico di ieri anche i consulenti tecnici di parte nominati dalla famiglia. Il padre Pierino Gobbo che viveva insieme al figlio, ora tutelato dalla legale Paola Stragliotto, ha nominato la dottoressa Jennifer Paola Pascali; mentre il fratello Emiliano tutelato dall’avvocato Paolo Marangoni, ha scelto per il dottor Paolo Fais. «Sono fiducioso nell’attività del mio consulente – ha detto Marangoni – ma dovremmo aspettare per ricevere risposte». Solo tra 90 giorni sarà possibile avere i risultati di tutti gli esami effettuati. Al momento ciò che è certo è che il cinquantasettenne, finito il turno di lavoro è tornato a casa. Qui ha iniziato a sentirsi poco bene, si è messo alla guida della sua auto e si è diretto al pronto soccorso dell’ospedale San Bassiano. Da quelle porte non è più uscito, dopo pochi istanti dal suo arrivo le sue condizioni sono peggiorate e è stato necessario il ricovero. Mercoledì il suo cuore ha smesso di battere.
Ricoverato tre giorni Domenica, Gobbo è andato con la sua auto al pronto soccorso poi è peggiorato