Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Un albero crolla sulle auto in sosta a Bassano evacuate due famiglie
Paura a Vicenza per una pianta caduta. In provincia resta il rischio smottamenti
Il Bacchiglione non fa più paura e anche il Retrone, da cui si aspettavano «sorprese», è sceso. Il livello di attenzione della Regione da rosso è passato a livello giallo. Un’intermittenza semaforica che, visti i recenti precedenti, non ha chiuso il Centro operativo comunale. Il bollettino infatti « prevede tempo instabile, con probabili rovesci e temporali sparsi, localmente anche forti tra Prealpi e pianura» spiegano dal Comune. Parole che suggeriscono di non abbassare la guardia. Gli effetti in città degli ultimi dieci giorni di maltempo intenso sono in parte ancora visibili, all’altezza di Ponte Novo per esempio. Anzi continuano, giacché il crollo della pianta ieri pomeriggio nel parcheggio in contra’ Barche sembrerebbe imputabile anche alla pioggia. Sono intervenuti i vigili del fuoco. La caduta della pianta non ha investito fortunatamente persone ma ha coinvolto qualche auto parcheggiata. Se sotto il profilo della viabilità in città è ancora chiusa strada dei Ponti di Debba, ben diversa è la situazione in provincia. Nel Vicentino sono ancora chiuse nove strade, mentre altre tre sono percorribili a senso unico alternato (l’elenco completo sul sito web della Provincia).
In tutto il Vicentino intanto proseguono i lavori di messa in sicurezza. A Sandrigo, dove martedì è tracimato il torrente Laverda, la situazione sta tornando alla normalità, con i 25 cittadini evacuati rientrati a casa. «L’emergenza è superata - spiega il sindaco Marica Rigon - la viabilità è stata ripristinata. Il Genio civile è al lavoro per riparare il punto di rottura sul Laverda, che ormai è a posto. I danni maggiori riguardano qualche abitazione con scantinati allagati e l’agricoltura per i campi finiti sott’acqua». A Brendola a breve inizieranno i lavori di messa in sicurezza di via Marzari. Dopo la caduta di due massi martedì mattina, uno dei quali ha sfondato l’angolo lavanderia
di una delle due case dell’area, ieri è avvenuto il sopralluogo da parte del geologo: permane la possibilità che si stacchi qualche altro masso. «Al momento resta in vigore l’ordinanza di sgombero delle due case - spiega il sindaco Bruno Beltrame -, mentre domani (oggi Ndr) verranno convocati i privati per capire in che modo procedere. Si tratta di un intervento di circa 30 mila euro, che consiste nell’erigere un muro paramassi a circa 40 metri dalle case, in modo che le pietre che dovessero staccarsi possano fermarsi. Purtroppo non è possibile intervenire vicino al luogo del distacco, perché diventa impossibile arrivarci con un camion». A Monte di Malo, gli uomini del Comune continuano con le operazioni di prevenzione. Momenti di paura intorno alle 13 tra Arzignano e Chiampo, a causa di una bomba d’acqua che ha mandato in tilt la provinciale 31. A Bassano due nuclei familiari, cinque persone in tutto tra cui un bambino, sono state costrette a lasciare ieri casa. All’ora di pranzo, direttamente dalle mani del sindaco Elena Pavan che ha accompagnato i messi comunali in via Gaggion Alto, è arrivata l’ordinanza di sgombero di una villetta minacciata dalla frana che martedì mattina si è staccata dalla collina. A preoccupare è la presenza in zona di alcuni impianti di gas gpl a servizio dell’abitazione. Il rischio evacuazione è alto anche a Crosara di Marostica dove numerose famiglie potrebbero essere costrette ad uscire per gli smottamenti.
Sandrigo Il sindaco: «Da due giorni al lavoro, resta il problema dei campi allagati»
Brendola Il sindaco: «Due famiglie restano fuori casa, servirà un muro di contenimento»