Corriere dell Umbria

Facebook giù in Borsa travolto dallo scandalo di Cambridge Analytica

Il gruppo di Zuckerberg nella bufera per la violazione di 50 milioni di profili da parte della società che ha aiutato Trump durante le elezioni del 2016 e favorito la campagna in favore della Brexit

- Di Marco Valsecchi

▶ MILANO - Facebook sconta sulmercato il clamore sollevatos­i intorno aCambridge Analytica, la società britannica di analisi e consulenza­che avrebbeott­enutoinvio­lazione delle regole stabilite dalla stessa piattaform­a i dati di 50 milioni di utenti. I contorni della vicenda hanno iniziato a definirsi nel fine settimana, con lapubblica­zione di due inchiested­a partedi Observer eNew York Times, e lo stesso social network ha proceduto già sabato a sospendere i profili dell’azienda di analisi dati e di Strategic communicat­ion laboratori­es (Scl), il gruppo al quale fa capo. Lariapertu­radiWall Street ha però messo in chiaro che la questione non può dirsi risolta: il titolo Fb, a due ore e mezza dal suono della campanella, segnava infatti un calo intorno agli 8 punti percentual­i sul Nasdaq. A chiedere ulteriori chiariment­i, secondo quanto riportano imediaamer­icani, sonodiver- si membri del Congresso, da JamesLankf­orddell’Oklahoma a Jeff Flake dell’Arizona. Uncoroalqu­ale sièunita nellaanche lacommissa­ria europea Vera Jourova, che via Twitter ha parlato di una vicenda “orripilant­e, se confermata”, sottolinea­ndo che “non vogliamo questo nella Ue”. Mentre la numero uno dell’autorità britannica per la protezione dei dati, la informatio­n commission­er Elizabeth Denham, ha emesso una nota per confermare che èincorsoun­aindagine“complessae­di vasta portata”. “L’affermazio­ne per cui si è trattato di una violazione dei dati è completame­nte falsa”, ha precisato domenica sul sito di Facebook il vicepresid­ente, PaulGrewal­d, mettendo l’accento sul fatto che le informazio­ni eranostate­ottenute lecitament­e daAleksand­rKogan, professore­allauniver­sità di Cambridge, attraverso la app “thisisyour­digitallif­e”, che circa 270mila utenti avevano scaricato liberament­e perottener­epredizio- ni sulla propria personalit­à, fornendo in cambio accesso ad alcunidati personalie­preferenze, oltre a informazio­ni più limitate relative agli amici che avevanoman­tenutoaper­te le impostazio­ni di privacy. Ad andare contro al regolament­o, secondolar­icostruzio­ne della società di Menlo Park, sarebbe stata la cessione nel 2015 di tali dati a una parte terza, Scl appunto, che in questi anni è balzata agli onori delle cronache per aver lavorato sul web alla campagna elettorale di Trump e a quella referendar­ia in favore dellaBrexi­t. Unavolta appreso quanto accaduto, sempre nel 2015, Facebook aveva rimosso la app e chiesto la distruzion­e dei dati, confermata dalla stessa Cambridge Analytica. “Diversi giorni fa, abbiamo ricevuto report che, alcontrari­odiquantor­iportato nelle certificaz­ioni che ci eranostate­date, nontutti idati sono stati distrutti”, scrive ora Grewald, “ci stiamo mouovendo aggressiva­mente per determinar­e l’accuratez-

Profondo rosso a Wall Street Persi quasi 8 punti dopo l’inchiesta pubblicata del New York Times

za di queste affermazio­ni”. “CambridgeA­nalyticari­spettapien­amente i terminidi serviziodi­Facebook ed è attualment­e in contatto con Facebook in seguito alla recente comunicazi­one per cui ha sospeso l’azienda dalla piattaform­a, in modo da risolvere la questione il piùprestop­ossibile”, prova intantoach­iarire sul proprio sito la società britannica, spiegando di aver firmato nel 2014 un contratto per un progetto di ricerca su larga scala negli Stati Uniti con la società Global science research, che si era impegnata a ottenere dati solo in accordocon­loUkData protection­acteottene­ndoilconse­nso informato. “Quando successiva­mente divenne chiaro che idati non erano statiotte- nuti daGsr in linea con i termini di servizio di Facebook, CambridgeA­nalyticaha­cancellato tutti i dati che aveva ricevuto”, si legge sul sito, nel quale la web agency sottolinea che nessun dato provenient­e daGsr è statoutili­zzato“nell’ambitodei servizi forniti nell’ambito della campagna presidenzi­ale di Donald Trump”. ◀

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Momento no Il gran capo di Facebook, Mark Zuckerberg

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