Il grido di dolore del comitato “Il maxi centro ucciderà Ponterio”
▶ TODI - I commercianti di Ponterio e Pian di Portomaanche quelli del centrostorico continuano a giudicare negativamentelaprospettata realizzazione di un nuovo maxi centro commercialeaPonterio e lemotivazioni non mancano. “Preoccupato - dice una nota del Comitato PianPonte - per l’impatto che la variante in oggetto avrà su molteplici aspetti dellacomunità tuderte, daquellieconomicidellecategoriecommerciali a quelli sociali dei lavoratori eaquelliambientalidi tutta la cittadinanza, auspichiamo una ulteriore riflessione su aspetti che ad oggi non risultano sufficientemente analizzati o approfonditi. Queste le principali osservazioni: la realizzazione di quanto previsto in variante, per la tipologia e ledimensioni, si prefigura come il colpo finale per il settorecommerciale e artigianale dell’intero territorio tuderte. Nonsolo l’area limitrofa all’insediamento, ma tutto il territoriocomunale, a cominciare proprio dal Centrostorico, risentiranno dell’enormepressioneeconomica, commerciale, organizzativa e, perché no, anche politica che un soggetto unico, strutturatoe potente potrà esercitare su un tessuto economico e sociale diviso e indebolito da tanti anni di crisi. Le dimensioni della struttura ipotizzata (circa5000metriquadrati) e laconcentrazione di attività che attraggonononsoloconsumatori maanchesemplicivisitatori, sonotalida prefigurareuntotale e definitivo stravolgimento del sistema commerciale tuderte. Le nostre - prosegue il documento - nonsonoparole vuote, masuffragate dai fatti. Solo nel quartiere di Ponterio negli ultimi anni hanno chiuso ben 10 attività: è una percentuale altissima, intorno al 30% dell’esistente. Se si guardaal centrostorico, lasituazione è molto peggiore. Oggi una parte dei commercianti tuderti sta solo resistendo, e lo sta facendo da troppi anni ormai, nella speranza di una ripresa. Ma quando la ripresa arriverà, sarà vanificata dal modello economico che questa sciagurata variante prefigura. Come può una piccola impresa commerciale, spesso familiare, sostenere lo sforzo di pagare personale per i turni non-stop/festivi che la grande distribuzione utilizza anche per eliminare la concorrenza? Ma se non si adegua, la piccola impresa è destinata inevitabilmente a uscire di scena...”
Nell’ultima parte del documento si toccano poi, nel dettaglio, gli effetti negativi, non solo sul versante economico ed occupazionalemaanche su quello ambientale. Gli importanti investimenti economici fatti con il Contratto di Quartiere, che dovrebbe rendere più piacevole e vivibile Ponterio giustificherebbero unmaggiore controllo alla cementificazione, ma questa scelta non va assolutamente in questa direzione. D’altra parte la progressiva chiusura di attività commerciali che si sta verificando sia a Ponterio che a Todi sono una prova evidente di una situazione difficile che questo nuovo progetto può solo peggiorare. Disicuroqualcosava fatto, non si può lasciare la situazione appesa in questo modo. La gente non lo permetterà per ancora moltotempo. Nonsipuòscherzare con i destini della gente che onestamente si guadagna da mangiare tutti i giorni. ◀