Il sindaco Vergari: “Serve una politica del lavoro per salvare il territorio”
▶ SCHEGGIA E PASCELUPO “Combattiamo lo spopolamento grazie al nostro tessuto sociale. E nonostante la crisi il nostro tessuto economicotiene, sfruttando l’attaccamento al territorio di numerose piccole attività artigianali e commerciali delle quali troppe volte i governi si dimenticano”. Fabio Vergari, sindaco di Scheggia e Pascelupo, commenta i dati sui residenti nel suo Comune e in tutta la fascia appenninica, che mostrano uninesorabile segno meno. “Abbiamo colto tutte le opportunità concessedaGoverno, RegioneUmbria eComunità europea. Siamo stati i primi nel comprensorio, insieme aNocera Umbra, ad efficientare la pubblica illuminazione passando alla tecnologia a led; nell’ambito dei rifiuti il Comunedi Scheggia ePascelupo sarà il primo inUmbria ad approdare alla raccolta differenziata informatizzata e alla tariffazione puntuale. Siamo risultati finanziabili in tutti i bandi Gal e Psr a cui abbiamo partecipato e insieme ai Comuni di Costacciaro, Sigillo e Fossato di Vico abbiamo proposto alla Re- gione, da questa avallata, una nuova perimetrazione del Parco del monte Cucco che prevede l’annullamento dell’area contigua e l’abbassamento della zona D, sgravando capoluoghi e zone industriali e artigianali dai vincoli del Parco”. Per invertire la situazione non basta lavorare a testa bassa, perché tutto passa da untema centrale: quello del lavoro. “Tutto quello che stiamo facendo è inutile se non sarà accompagnato da una seria politica del lavoro - ribadisce Vergari - cosa che non può essere il singolo Comune a fare. Una legislazione che produce leggisenza tenereconto del territorio produce politiche sociali di sradicamento sociale e demografico e una politica sociale ed economica che si traducenelfenomenodel trasferimento”. Necessaria un’immediata inversione di tendenza. “Non è possibile prescindere dal territorio se si vuole rispettare il popolo e dare un senso alla democrazia. Se non si rimette il lavoro al centro del tavolo come priorità assoluta qualsiasi politica dei Comuni, anche la più lungimirante, non produrrà i risultati sperati”. ◀