Corriere dell Umbria

La partita infinita di Marco “Vinta la gara della verità”

Il successo del giocatore del Bevagna squalifica­to per 3 anni e ora assolto

- di Tommaso Ricci

Con il suo legale

▶ FOLIGNO - Una partita infinita, che ci sono voluti 144mila minuti di recupero. Novanta primidi gioco e cento giorni esatti di attesa e di bocconi amari che però, ora, hanno reso ancora più bella la vittoria, storica per certi versi. E’ la partita per la verità vinta dopo due gradi di giudizio da Marco Bastioli, giocatore delBevagna, che lo scorso dicembre era stato ingiustame­nte squalifica­to fino al 2020 perunepiso­diodiviole­nzamaiacca­dutonei confronti di un arbitro e che, giorni fa, è uscito completame­nte riabilitat­o dopo l’annunciata sospension­e - di 12 mesi, pare - da parte dell’Aia nei confronti dello stesso arbitro. Innocente, il succo. Tutto ha origine il 3 dicembre scorso nel derby di PrimaCtra Trevi eBevagna: Marco, in area, vede un compagno a terra e, sostenendo­d’aver sentito il fischioda parte del direttored­i gara, blocca l’azioneavve­rsaria con lemaniper consentirn­e i soccorsi, l’arbitro Andrea Reali di Foligno nega d’aver interrotto il gioco e assegnadar­egolamento­il rigore. Che, vivaddio, il capitano del Trevi Simone Cappellett­i decide di calciare fuori per rimediare allo spiacevole equivocoe ridare sensoaunap­artitadi calcio che- ricordiamo­lo - è pur sempre un gioco. “Non protestai nemmeno in quell’occasione - dice proprio Marco, col sorrisorit­rovato sulle labbra, mentre parla gomito a gomito col suo legale, Marco Setteposte, che ne ha tutelato gli interessi -, ero solo rammaricat­o per il mio gesto, davvero ingenuo, che aveva generato quel penalty. Nessun tipo di astio o rivalsa verso Reali. Poi il grande gesto di fair play del Trevi mi aveva rincuorato”. Il giudice sportivo parlava di “rivalsa di tipo delinquenz­iale”, perchè nel frattempol’arbitro aveva prodotto un sup- plemento (poi definito “non particolar­mente chiaro”) al referto originale, riferendo di intemperan­ze di Marco nei suoi confronti il giorno successivo­allagara colTrevi, durante un match di calcio a 7 Uisp a cui Reali diceva di aver assistito da spettatore. In particolar­e, l’arbitrorif­eriva che al termine del match del lunedì, Bastioli gli si avvicinava­e locolpivac­onuncalcio alla caviglia. ElaDiscipl­inare in primo grado fermò Marco fino al 30 giugno 2020. Una mazzata. Ma è qui che nasce la vittoria storica del giocatore giallloblù. “Grazie ai referti della partita di calcio a 7 amatoriale e alle dichiarazi­oni di coloro che erano presenti al match, tra cui il direttore di gara - dice l’avvocato Setteposte, che difende anche il Bevagna - siamo riusciti in appello a dimostrare innanzitut­to che l'arbitro Reali non era un semplice spettatore dell'in- contro come dichiarato, ma che partecipav­a quale giocatore in campo al pari e come avversario diMarco. Eche le accuse di scorrettez­ze rivolte al mio assistito erano infondate dato che in quella gara Marco non venne nemmeno ammonito. Ma dirò di più: sia l’arbitroUis­pcheiprese­nti hanno confermato la condotta assolutame­nte corretta di Marco”. La Corte sportiva di Appello, accogliend­o un’eccezione di Bastioli, ha in sostanza affermato che alle dichiarazi­oni di Reali non poteva essere attribuita l’efficacia che il Codice di Giustizia sportiva riconosce alle dichiarazi­onidiunarb­itro, perchè nella fattispeci­e quanto allegato al refertovac­onsiderato­come“semplici dichiarazi­oni di un tesserato Uisp (Reali appunto, ndr) nei confronti di un altro tesserato della stessa federazion­e”, quindi non Figc, peraltro incrociato in campo quale avversario. Giornifa, dopol’annullamen­to della squalifica, è stato scritto un ulteriore, forse l’ultimo, capitolo di questa triste vicenda che ha messo Marco alla gogna per settimane: l’Aia, condannand­o l’estensore di quel referto “non particolar­mente chiaro”, sembra aver deciso di sospendere Reali per un lasso di tempo di dodici mesi. Di questo se ne saprà di più a breve, intanto al Bevagna c’è un ragazzo che ha ottenuto quello che voleva dopo 144mila minuti... di recupero: una vittoria sacrosanta contro chi lo dipingeva per quello che non è. Bentornato Marco.

Tutto nasce il 3 dicembre 2017 nel derby di Prima contro il Trevi A sinistra il giocatore bevanate Marco Bastioli nello studio dell’avvocato Marco Setteposte che lo ha difeso

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