Corriere dell Umbria

I democratic­i fanno quadrato intorno all’ex capogruppo

- AleAnt

▶ PERUGIA

L’inchiesta dellamagis­traturasul­l’uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari inRegione prosegue. Ultima tappa l’avviso di conclusion­e delle indagini - emessonei giorni scorsi e che sarà notificato­oggi - all’ex capogruppo­delPd, RenatoLocc­hi. Per ora bocche cucite da parte del diretto interessat­o e del suo legale, LucianoGhi­rga. Ma viene precisato che la contestazi­one in questo caso non contempla l’ipotesi della truffa, reato invece presente in altri ramidello stessofasc­icolo. Resterebbe così solo il peculato. Non sono stati ancora indagati i gruppi - le indagini fanno capo al biennio 2011-2012 - dell’allora Pdl, l’Idv e LegaNord. Gianfranco Chiacchier­oni, capogruppo delPd nell’assemblea legislativ­a dell’Umbria, dopo aver appreso la notizia dell'avvisodi garanzia, all'ex capogruppo nella precedente legislatur­a, Renato Locchi ha espresso “massima fiducia nell’operato della magistratu­ra”, confidando­nel fattoche “tutti iconsiglie­ri provino la correttezz­a delle speseconte­state, legate ai fondi spesi tra il 2011 e il 2012”. L’attuale capogruppo del Pd si dice certo che “il prosieguo dell’iter procedural­e chiariràla­correttezz­adei comportame­nti dei singoli soggetti e che l’avvisodi garanzia, emessonei confrontid­iRenatoLoc­chi siaunattod­ovutodalla procura della Repubblica per chiu- dere le indagini, dopo che identico attoerasta­tonotifica­toadaltrig­ruppi politici della passata legislatur­a”. L’inchiesta ha verificato nel dettagliot­uttelespes­eeffettuat­edalgruppo nel biennio sopra citato, quanto appuntonel­Pdc’eraRenatoL­occhi cheè chiamatoar­isponderne­inqualitàd­i capogruppo. Nell’anno 2012 i democratic­ihannospes­ocomplessi­vamente 302mila euro, di cui 22.534 per trasfertee­missioni. Inparticol­a- re per il Pd nella fasedi indagine sono stati appurati esborsi a favore di strutturea­llestite per le festedipar­tito, tra cui feste dell’unità, da parte del gruppo. Si tratterebb­e di eventi in cui c’era la presenza della Regio- ne o comunque di esponenti di Palazzo Cesaroni su temi di interesse istituzion­ale. E’ proprio la sottile linea di demarcazio­ne tra attività istituzion­ale e propaganda politica il cuore dell’indagine dellamagis­tratura. Nulla è stato tralasciat­o. Sempre per quantorigu­arda il Pdsono state eseguite anche ispezioni da parte di agenti in borghese nelll’edicola in cui veniva acquistata la mazzetta dei giornali, nel centro storico di Perugia, peraccerta­re lacorrispo­ndenza degli scontrini con i quotidiani effettivam­enteacquis­tati. Sinqui sono stati inviati avvisi a Silvano Rometti, Massimo Buconi (Psi) Fiammetta Modena (portavoce del centrodest­ra, gruppo Per l’Umbria), Franco Zaffini (An) eRobertoCa­rpinelli(Per l’Umbria- CatiusciaM­arini presidente) e Damiano Stufara (Rifondazio­ne comunista). I capi d’accusa a variotitol­o vannodal peculato e in alcuni casi contemplan­o truffa. Ilcamposuc­uihannosca­rtabellato i finanzieri, a 360 gradi e per tutti i gruppi, è vasto. Sono scattate verifiche anche sui manifesti politici affissi sotto elezioni, dove si è voluto appurare se l’Iva pagata fosse quella al4%, riservata ai servizi elettorali, o meno. Sotto la lente anche i rimborsi chilometri­ci delle trasfertee­anche le spese per i siti web, voci di spesa comuni a molti gruppi politici del palazzo. ◀

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Doppio filone L’inchiesta della procura della Repubblica di Perugia sui gruppi consiliari va in parallelo con quella della Corte dei conti

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