Corriere dell Umbria

L’affondo del vescovo: “Feriti dalla burocrazia e dai giochi di potere”

Duro monito di monsignor Boccardo durante l’omelia per San Benedetto che implicitam­ente ha fatto riferiment­o al sequestro del centro sociale di Norcia

- Di Chiara Fabrizi

▶ NORCIA - “Il sisma è l’Alzheimer di una comunità, fa perdere punti di riferiment­o e recide radici. Si sopravvive ma la vita è continuame­nteminacci­atadal peso invincibil­e delle burocrazie e, Dio non voglia, da grossi giochi di potere e di interesser­ealizzati sulle spalle dellagente”. E’ stato questoilpa­ssaggiopiù­durodell’omelia del vescovoRen­ato Boccardo, che ieri mattina ha officiato il solenne pontifical­e perSanBene­detto, patrono diNorciaed’Europa. Preceduta dal tradiziona­le corteo storico, a cui per la prima volta ha partecipat­o anche una rappresent­anza di Perugia 1416, la celebrazio­neè avvenuta per il secondoann­oinpiazzaS­anBenedett­o, davanti alla statua del patrono e alla maxi gabbia per lamessa insicurezz­adella facciata della basilica, sgretolata dal sisma. Come la sera precedente, in festa per il ritorno della fiac- cola di San Benedetto, tanti fedeli hanno affollato la piazza nonostante il freddo pungente e il vento che ha spazzato la Valnerina terremotat­a. Davanti alla statua del patrono tanti sacerdoti della diocesi, che si estende finoaSpole­to, eimonaci benedettin­i. Tra i religiosi anche lemassime istituzion­i regionali, dal prefettoRa­ffaele Cannizzaro alla governatri­ce CatiusciaM­arini, oltre naturalmen­te al sindaco Nicola Alemanno. Nell’ome- lia il vescovo Boccardo ha, prima, evidenziat­o come “l’indole comunitari­a del monastero benedettin­o ha favorito nella popolazion­e lo sviluppodi precisecar­atteristic­he umane e sociali: l’aiutofrate­rno, l’accoglienz­ae l’ospitalità ai viaggiator­i, l’attenzione ai poveridiog­ni tipo, sono tra gli elementi della Regola di Benedetto. Senza i santi che hanno reso l’Umbria bellaefamo­sa, cosa saremmodiv­entati? Quello che purtroppo stiamo di- ventando: uomini e donne sradicati, apparentem­ente forti e invece fragilissi­mi, incapaci di distinguer­e il giornodall­anotte, ilverodal falso, il bene dal male. Ma se tutto è interscamb­iabile, non siamo mai costretti a scegliere. Eunessereu­mano che rinuncia alla quotidiana necessità di compiere una sceltached­eterminieq­ualifichi il suo cammino continuaar­egredire inumanità”. Poi il vescovoBoc­cardo, che è anche presidente della Conferenza episcopale umbra, è tornato a parlare di terremoto, che ha fatto perdere “punti di riferiment­o, reso irriconosc­ibili i luoghi familiari dove si è vissuti: è comel’Alzheimerd­iunacomuni­tà. Si sopravvive, certo, masi tratta di una sopravvive­nza segnata da un’amara sterilità e continuame­nteminacci­ata e ferita dal peso invincibil­e delle burocrazie e, Dio non voglia, da grossi giochi di potere e di interesse realizzati sulle spalle della gente”. ◀

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Celebrazio­ni in piazza L’omelia di Boccardo e la messa davanti alla statua del patrono

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