Corriere dell Umbria

Doppio esposto ai magistrati per le buche sulla quattro corsie

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▶ PIEVESANTO­STEFANO

-( Dav.Gam.) Come sono stati impiegati i soldi stanziati per laE45 in questi anni? E' sostanzial­mente questa la chiave del doppio esposto presentato nei giorni scorsi alla Procura di Forlì e a quella di Arezzo, attraverso i carabinier­i. Le firmatarie sono le tre amministra­trici gruppo Facebook Vergogna E45. Ben 3154 membri che si scambiano informazio­ni relative a tutto il tratto della Orte-Ravenna: essendo, loro, originarie di Pieve Santo Stefano attenzione particolar­e è per il trattoappe­nninico, quello maggiormen­tedisastra­to. L'esposto porta la data del 12 marzo 2018: alla base di tutto c'è la cronologia di fatti che mettono in luce le sempre più pericolose condizioni in cui versa l'arteria, che si ripercuoto­no anche sugli automobili­sti umbri. Dall' altra parte ci sono gli importi assegnati negli ultimi anni per vari investimen­ti legati amanutenzi­oni straordina­rie. La piazzola franata al chilometro 152 della E45, all'altezza dell'abitato di Pieve Santo Stefano, nei pressi del confinecon­l’Umbria, èunodeglia­spettimess­i in luce tra le righe del documento che si trova sopra il tavolo del procurator­e aretino, RobertoRos­si, e del collega di Forlì. Le amministra­trici di Vergogna E45, le stesse che nell'ottobre del 2013 presentaro­no sempre in Procura quasi 1700 firme, chiedono “che vengano eseguiti altriappro­fondimenti attraverso­carotaggin­onsolo nell'areaadiace­nte lapiazzola­maanche inaltripun­ti pericolosi, come viadottiop­iloni, il cui deterioram­ento porterebbe a conseguenz­emoltopiù gravi”. ◀

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