Corriere dell Umbria

Camere, torna tutto in alto mare

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▶ ROMA

Parlare di stallo a pochissime ore dall’inizio delle votazioni per eleggere i presidenti diCamera e Senato è riduttivo. La situazione che si è venuta a creare è simile a quella dettata dalla casella del “Giocodell’oca” che costringe chi ci arriva a tornare al punto di partenza. L’assemblea tra i partiti che ieri avrebbe dovuto trovare una soluzione comune è sostanzial­mente fallita. Ogni decisione sulle presidenze delle Camere è rimandata a oggi, quando in entrambi i rami del Parlamento si comincerà a votare per eleggere i successori di Laura Bodrini e Pietro Grasso. Ed è probabile che almeno nelle prime votazioni le schede bianche saranno numerose e non proverrann­o da un solo schieramen­to. Evidente la volontà di tutti di prendere tempoe tesserenuo­ve, entuali alleanze cercandodi portare a casa il risultato auspicato.

Dalla riunione di tutte le forze politiche convocata dal Movimento5­stelle ieri intarda serata a Montecitor­io è uscito un sostanzial­e nulla di fatto, anche perché i grillini si sono rifiutati di discutere con il leader di Forza Italia. “Per noi è inaccettab­ile che loro non vogliano sedersi al tavolo con Berlusconi”, ha tuonato Renato Brunetta. D’altronde, subodorand­o il trucchetto, in un primo momento gli azzurri sono stati in forse sul partecipar­e o meno all’assemblea che di fatto ha sancito la rottura del centrodest­ra con il Movimento 5 stelle. La Lega infatti riba- disce ilnomediPa­oloRomani, rinsaldand­ol’assecon l’alleatoFor­za Italia. Daipentast­ellati intanto arriva il commentode­lcapogrupp­oDanilo Toninelli che motiva il no a Silvio Berlusconi in quanto il leader del centrodest­ra è oraMatteo Salvini e garanti- sce che Luigi DiMaiosare­bbe pronto a incontrarl­o. Ma proprio il segretario del Carroccio assicura che al momento del voto la coalizione saràcompat­ta; quindi senulla cambia, Romani al Senato e Giorgetti alla Camera. Insomma, se il M5s voleva mettere nell’angolo l’ex Cavaliere pare proprio non esserci riuscito.

Per il segretario reggente dei democratic­iMaurizio Martina“ungiocodi veti e controveti ha bloccato tutto”, e non per responsabi­lità del Pd che si era dimostrato di- sposto al dialogo con tutti purché si ripartisse da zero, come aveva ribadito anche EttoreRosa­to. “Chiedevamo un salto di qualità che non c’è stato”, commenta il reggente. E ora si riaffaccia addirittur­a la possibilit­àche alPdvengao­fferta addirittur­a una presidenza, dal centrodest­raodai Cinquestel­le, e proprio i Dempotrebb­ero fare da ago della bilancia, ma ogni decisione è rinviataal­l’ultimo minuto.

Sta di fatto che il nome di Dario Franceschi­ni viene ripescato, e nelle ultime ore era emerso anche quello di Emma Bonino, che potrebbe non essere inviso al M5s. Anche se l’ipotesi più probabile resta quella che al Pdvada una vicepresid­enza. Negli stessi minuti in cui la riunione collettiva si scioglie e i rappresent­anti delle diverse forze politiche dicono ciascuno la sua, arriva puntuale la enews di Matteo Renzi che ribadisce: “Mi pare che nel Partito democratic­o siamo tutti d’accordo sullo stare all’opposizion­e. Hanno vinto loro, tocca a loro: il Movimento 5 stelle è risultato il primo partito. Il centrodest­raè risultata la prima coalizione. Toccaa loro. Noisaremo seri e faremo un’opposizion­e intelligen­te”. Uncolpo di coda da maestro. ◀

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 ??  ?? Gran parte delle prospettiv­e legate all’elezione dei presidenti delle due Camere ruotano ai delicati rapporti fra Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio
Gran parte delle prospettiv­e legate all’elezione dei presidenti delle due Camere ruotano ai delicati rapporti fra Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio
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I duellanti

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