Nelle spese pazze in Regione anche pizze e caffè
Nuovi sviluppi nell’inchiesta sull’uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari Avvisati pure l’allora consigliere Pd Galanello e il capogruppo Idv Dottorini
▶ PERUGIA - Pizze da asporto, cialdedi caffè, colazioni. E ancora: trasferte in auto e pranzi al ristorante. Tutto coi soldi del gruppo regionale. Eccole lecostestazioni fatte ai consiglieri regionali nell’inchiesta della procura della Repubblica sulle spese pazze dei gruppi regionali, l’utilizzo improprio cioè dei fondi assegnati ai gruppi politici di palazzo Cesaroni nel biennio 2011 e 2012. RenatoLocchi respinge ogni accusa. E annuncia una replica più approfondita nel merito dopo aver letto "il piuttosto voluminoso fascicolodelle indagini preliminari". E’quantodichiaraLuciano Ghirga, legale dell’ex capogruppodelPdcolpitodaavviso di Ghirga in una nota conferma il "procedimento penalea caricodiLocchidinanzi alla procura della Repubblica di Perugia - pmtitolare delle indagini Paolo Abbritti - per i reati di pecu- latoeillecito finanziamento ai partiti". L’atto di conclusione delle indagini "viene radicalmente contestato da Locchi - fa sapere Ghirga - sia in puntodi responsabilità sia inrelazioneallamodesta entità dei contributimedesimi, tutti rientranti comunque nell’attività politico-istituzionale del gruppo". Lacontestazionedi peculato si affianca a quello del finanziamento illecito per eventi organizzati e finanziati dagruppo intre feste dell’unità, tra cui quella di Perugia e Spoleto. Eventi riferiti alla partecipazioni di esponenti della Regione su temiinerentidi lavori d’aula ma che per il teorema accusatoriosarebberostati finanzianti in un contesto - la festa di autofinanziamento del partito - che costituisce un illecito. Un altro avviso di conclusioneindagini èar- rivato all’allora consigliere regionale democraticoFaustoGalanello. "Mivengono contestati - spiegal’exconsigliere regionale - 1.700 euro di spese per straferte in auto e pranzi. Ma è tutto documentatoconscontriniericevute. E’ tutto rendicontato, poi risponderemo nel merito".
Anche Galanello respinge leaccusedi peculato. Maanche altri due consiglieri del Pdsonoalcentrodell’inchiesta: gli avvisidigaranzia tuttavia non sono ancora stati recapitati. Inun caso sarebbero contestate anche delle colazioni fatte coi soldi del gruppo: una voce di spesa ricorrente quella del caffè del mattino - in particolare in cialde - e dei relativi cornetti. Ma ci sono anche altre spese culinarie, compreselepizzedaasporto. L’avvisodi garanzia è arrivato an- cheaOlivierBrunoDottorini, allora capogruppo Idv. "Sono assolutamente tranquillo e sereno, sicuro di chiarire tutto com e è avvenuto per il 2012 con la Corte dei conti". Conferma il suo legale Marco Brusco. "Vengono contestati con l’ipotesi di peculato quattro contratti adaltrettanti collaboratori, più alcune pizze da asporto e cialde di caffè. Chiariremo tutto". Nell’inchiesta risultanogià indagatiRobertoCarpinelli (Gruppo per l’Umbria-Catiuscia Marini presidente), Franco Zaffini (An), Fiammetta Modena (Gruppo per l’Umbria), Damiano Stufara (Prc), Sandra Monacelli (Udc), Massimo Buconi e Silvano Rometti (Socialisti). Un’inchiesta parallela della Corte dei conti ha già raggiunto sentenze di condanna - come ne caso di Carpinelli - e in altri casi invece hastralciato leposizioni. Ma prosegue nell’indagine sualtri fronti e fasce temporali. ◀
L’avvocato di Locchi, Luciano Ghirga: “Al mio cliente contestati i reati di peculato e illecito finanziamento ai partiti”