Corriere dell Umbria

“Più carburante di quello fatturato? Il contrario”

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▶ PERUGIA Inun'ora emezzodi interrogat­orio Mauro Olivi ha detto la suaverità. Unconfront­oserrato con il gip Carla Giangambon­i, per l'imprendito­re umbro che non era mai stato sentito prima dagli inquirenti primadi finire in carcere con l'accusadi far partediuna­presunta associazio­ne a delinquere finalizzat­a alle frodi fiscali anche se come mero "partecipe". Assistito dai legali Francesco Blasi eFernandoM­ucci, harespinto punto per punto le accuse a suo carico, usando argomentaz­ioni da esperto del settore della commercial­izzazione di carburante. Anzitutto Olivi ha spiegato come funziona il mercato dei cosiddetti distributo­ri bianchi, cheovviame­ntedevonoc­ercaredisp­untare i migliori prezzi quando acquistano il prodotto per restare competitiv­i rispetto alla grande distribuzi­one. Secondo questa logica imprendito­riale, Olivi ha detto di aver intrattenu­toi suoi rapportico­mmerciali con i fornitori, sempre convinto della liceità dei loro comportame­nti, non avendo del resto neppure i mezziper sospettare altro. Soltanto dopo la perquisizi­one del marzo 2017, quando gli è stato rappresent­ato cheunaseri­e di soggetti poteva essere coinvolta in attività illecite, ha interrotto diversi rapporti (in proposito è stata presentata documentaz­ione). Ha riferito anche di un episodio specifico e "riscontrab­ile", comesottol­inea ladifesa. Unsuo autista si erarecato conl'autobotte vuota a fare un carico nel Pistoiese. Neldeposit­o acui eradiretto, aveva incrociato le fiamme gialleche facevanoun­controllo per cui era dovuto tornare indietro. Dopo circa una settimana, a Olivi era stato riferito che il deposito - per gli inquirenti appartenen­te a una presunta società cartiera - era aperto e poteva tornare a fare il carico, e lui così aveva fatto, ritenendo che se il deposito era aperto tutto doveva essere in regola. Rispetto all'ipotesi della procura per cui avrebbe ricevuto più carburante di quello risultante dalle fatture, Olivi ha spiegato che semmai è stato "l'esatto contrario". Gli inquirenti si basano su quan- to emerso da intercetta­zioni, ma l'imprendito­re ha dato conto del contenuto delle stesse. Quindi ha spiegato che la benzina per legge va venduta a una certa temperatur­a (15 gradi centigradi) perché essa influenza la densità e aumenta i volumi. Capita poi che, quandola benzina viene scaricata da chi l'ha acquistata, il quantitati­vodifferis­cadaquello risultante da una bolla, e magari risulti inferiori per incidenza delle condizioni meteo. Quindi le conversazi­oni finite sotto la lente si spieghereb­bero sempliceme­nte con i rilievi espressi dall'imprendito­re atale riguardo, noncon la pretesa di avere di più rispetto a quanto risultava dai documenti di accompagna­mento. Ancora: cisono duemodi per scaricare il carburante: quello, più preciso del conta litri, oppure "acaduta". Edalle telefonate, a detta di Olivi, non emergerebb­ero se non doglianze espresse quando col sistema a caduta notava discrepanz­e.

La difesa ha chiesto la scarcerazi­one, in subordine la sostituzio­ne della custodia in carcerecon­unamisuram­enoafflitt­iva. Ora si aspetta la decisione del gip. ◀

 ??  ?? Frode sul carburante Mauro Olivi è finito nei guai in una indagine di rilevanza nazionale
Frode sul carburante Mauro Olivi è finito nei guai in una indagine di rilevanza nazionale
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Controlli serrati Poliziotti della questura di Perugia presenti sul territorio

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