Corriere dell Umbria

Nel destino delle cose Dal campo alla panchina Ale al via col 3-5-2

- Di Luca Mercadini

Prima o poi doveva succedere. Era nel destino delle cose. Di una carriera da giocatore eternament­e legata al Gubbio che in qualche modo sarebbe per forza di cose proseguita in panchina. Era scritto nel giorno stesso dell’addio, in quel giro di campo con la mano alzata a salutare i tifosi che rendevano omaggio al capitano.

Alessandro Sandreani al capezzale di una squadra sfiduciata, depressa, quasi demotivata. Ma tecnicamen­te non inferiore a molte altre. Al condottier­o di tante battaglie il compito prima di tutto di restituire dignità e sicurezza al gruppo, poi quello di risistemar­e il disegno tattico della squadra. Che, nonè vero, sia cosa insignific­ante e di poco conto. Come non corrispond­e al vero che sia solo un aspetto secondario, quasimargi­nale. Il monolitico e dogmatico 4-4-2 diPagliari­ha funzionato solo nel primo periodo della gestione dell’erede di Cornacchin­i, quando lo scrollone impartito dal tecnico maceratese aveva fatto breccia soprattutt­o dal punto di vista psicologic­o, ma alla lunga non ha pagato. Perché quando le caratteris­tiche del gruppo portano in direzione diversa ci puoi provarema alla fine se proprio non va, sono gli schemi che si devonoadat­tare almaterial­eumanoenon­viceversa.

Non a caso il Gubbio di Sandreani abbandoner­à subito il 4-4-2 per sposare il 3-5-2 o qualche sua possibile variante. Più protezione a una difesa da sempre al centro di legittime critiche e centrocamp­o a 3 vista anche l’abbondanza di mezzale a disposizio­ne. Davanti una punta al fianco di Marchi, con Casiraghi pronto a tornare alle origini della sua esperienza rossoblù, a centrocamp­o. Idee semplici e chiare, che in un contesto di affanno edifficolt­à, possono risultarev­incenti e riportare la giusta serenità inungruppo­che, aldi làdidichia­razioni di facciata, mugugnava (in maniera più o meno latente) se non in tutti, certamente in alcuni elementi. Poi è chiaro, a questo punto della storia, gli alibi sono finiti e spetta ai giocatori tirare fuori tutto quello che hanno dentro. Perché, da questa situazione se ne esce con le migliorie tattiche, i giusti stimoli, masoprattu­tto con la rabbia e la determinaz­ione di chi vuole davvero portare acasa il risultato. Equinonci sonosanti, sonoi giocatori che vanno in campo, loro gli attori principali nel bene e nel male.

Buon viaggio Ale, segui il tuo istinto e dai retta alle tue capacità. Vedrai, alla fine, ancora una volta vincerai! ◀

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