Lella Costa a Orvieto racconta il dramma del femminicidio
Spettacoli ricchi di contenuti in tutti i teatri dell’Umbria Domani al “Caporali” di Panicale va in scena l’improvvisazione
▶ E’ il fine settimana in cui in alcuni teatri umbri si concluderà la stagione di prosa. Spettacoli di spettore non mancheranno.
Al Morlacchi di Perugia il gran finale è stato affidato allo spettacolo “Le avventure di Numero Primo”, per la regia di Marco Paolini, che verrà portato in scena stasera alle 21, domani alle 18 e domenica alle17 ( altroservizio apagina 46).
Dopoil grande successo ottenuto nei più importanti teatri italiani e il tour internazionale che ha toccato città come Londra, Parigi e New York, staseraalle21al teatroMancinelli di Orvieto approda lo spettacolo “Ferite a morte”, progetto sul femminicidio scritto da Serena Dandini conla collaborazionediMaura Misiti, ricercatrice del Cnr. La narrazione è affidata a un affiatato terzetto di attrici formato da Lella Costa( nella foto a destra), Orsetta De’ Rossi e Rita Pelusio, che si alternano sul palco dando vita a una carrellatadimonologhi drammaticimagiocati, a contrasto, su unlinguaggio che riesceadessere anche leggero e ironico. Messo in scena in forma di lettura-evento, “Ferite a mor- te” si inserisce nelle iniziative promosse in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Serena Dandini, che oltre ad aver scritto i testi ha firmato anche la messinscena dello spettacolo, ha attinto alla cronaca e alle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante. Sul palco le treprotagoniste ferite e morte danno voce ad un immaginario racconto postumo, proponendo alpubblicoun’occasionedi riflessione sul tema drammaticamente quotidiano del femminicidio.
“Tutti i monologhi di ‘Ferite amorte’ - spiega SerenaDandini - ci parlano dei delitti annunciati, degli omicididi donne da parte degli uomini che avrebbero dovuto amarle e proteggerle. Non a caso i colpevoli sono spessomariti, fidanzati o ex, unastragefamiliare che, con un’impressionante cadenza, continua tristementeariempire lepagine della nostra cronaca quotidiana”. Accorrete bambini al teatro di Figura a Perugia domenica alle 17,30 perché andràinscena lo spettacolo “Un soldati- no di stagno” per la regia di Laura Liotti e Massimo Paternò. Appuntamento con la danza al teatro Mengoni di Magione domani sera alle 21. Quella di Don Quijote è una follia sana, spintadaunimpulso interiore che ne deformala realtà, tanta è la voglia di cambiarla. Il “folle” cavalieremostra il problema di fondo dell’esistenza: la delusione che l’uomo subisce di fronte alla realtà, la quale annulla l’immaginazione, la fantasia, le aspettative. “Non muoia, signor padrone, non muoia. Accetti il mio consiglio, e viva molti anni, perché lamaggior pazzia che possa fare un uomo in questa vita è quella di lasciarsi morir così senza un motivo, senza che nessuno lo ammazzi, sfinito dai dispiaceri e dall’avvilimento…”. E’ a queste parole, che Sancho Panza rivolge al suo cavaliere errante in findivita, cheLoris Petrillo si è ispiratoper affrontare ilsuonuovolavorocoreografico.
Domani alle 21 a Panicale, la magia dell’improvvisazione teatrale legherà insieme le arti dellamusica, del teatroe della danza per dare vita ad uno spettacolo straordinario sul palco del teatro Caporali. L’improvvisazione teatrale targata Voci e Progetti continua con “Jam!”, un evento speciale in primaassoluta rea- lizzato in collaborazione con la Compagnia del Sole e con il patrocinio del Comune di Panicale.
“Jam!” èunospettacolodi fusione tramusica, danza e recitazione e di incontro tra artisti. Sul palco due musicisti, che si esibiranno live proponendo improvvisazioni sonore, due attori-improvvisatori che si lasceranno ispirare dalle atmosfere suggerite e due ballerini che tesserannole trame della danza influenzati a lorovolta dalle suggestioni artistiche degli altri. Niente spartiti, né copioni, né
Danza protagonista al “Mengoni” di Magione con Don Quijote
coreografie preconfezionate: un suggerimento del pubblico in sala verrà usato come unasortadi filo rosso dal quale far fluire lo spettacolo, e il talento e l’estro degli artisti darannovitaadarmonie, storie di ogni genere emovimenti disegnati con leggiadria. Imusicisti AlessandroCristofori e Guido Petrella realizzeranno una sorta di tappeto musicale, gli attori Mariadele Attanasio e Renato Preziuso ruberanno spunti emotivi per le loro narrazioni originali ed i balleriniMartaMassoli eLeonardoMaietto simuoveran- nosu ritmi e vicende, creando insieme uno spettacolo intenso e sorprendente.
“Still_Kodoku” è il titolo dello spettacolo che si terrà al te
atroTorti diBevagnadomenica alle 21. Still èuntrioispirato dall’universo dello scultore Alberto Giacometti: i danzatori come “ombre della sera” incarnano l’identità fragile di ogni individuo, impasto di materia e memoria. Il coreografo ha condotto i suoi tre notevoli ballerini a lavorare sulla dialettica tra stasi emovimento, azione e gravità, equilibrio e caduta, spazio e tem-
po. Eil risultato stordisce e incanta.
Sarà il teatro Subasio di Spello a fare da cornice questa sera alle 21,15 allo spettacolo dal titolo“Lavie est une chan
son d’amour” per la regia di Ramberto Ciammarughi e CaroleMagnini. Domanisera alle 21,15 al tea
tro Clitunno di Trevi l’Opera nazionale combattenti presenta “I Giganti dellaMontagna Atto terzo” , un dramma incompiutodi Luigi Pirandello. Fu steso intorno al 1933, anche se a quanto pare il pezzo era stato concepito, in forma embrionale, negli anni Venti. La pièce narra di un gruppo di disadattati che trovano rifugio in una villa chiamata“La Scalogna” e incontrano una compagnia di attori in procinto di mettere in piedi la rappresentazione de, “La favola del figlio cambiato” dello stesso Pirandello.
Il teatro Manini di Narni domenica alle 17 ospiterà lo spettacolo “La vita ferma”, drammadi pensiero in tre atti scritto edirettodaLuciaCalamaro. Un dramma di pensiero. Un racconto che accoglie, sviluppa e inquadra il problema della complessa, sporadicaesempre piuttosto colpevolizzante, gestione interiore dei morti, il loromododi esistenza in noi e fuori di noi. Grazie alla qualità della scrittura di Lucia Calamaro, intelligente e mai banale, riusciamo a trovare la leggerezza ancheneldistacco dalle persone care, ci sorprendiamo a ridere e sorridere, e rimaniamo avvinti ed emozionati dal racconto dei tre protagonisti. ◀