Corriere dell Umbria

Controlli ko, sentiti i dipendenti “C’era solo la verifica del saldo”

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▶ PERUGIA

“I controlli sulle spese dei gruppi consiliari (2011-2012) si limitavano alla sola verifica numeraria del saldo tra i contributi erogati e le spese sostenute indicate nel rendiconto, senzaalcun riscontro dei giustifica­tividi spese”. ChiparlaèM­aria Letizia Capecchi, responsabi­le della ragioneria del consiglio regionale, sentita dagliuomin­i dellafinan­zaper le sommarie informazio­ni. Su chi doveva controllar­e si incentra l’attenzione degli inquirenti. Che per sommarie informazio­ni hanno chiesto lumi anche al dirigente del serviziole­gislazione JuriRosi. Che in un passaggio chiave spiega perché tutte le spese andavano giustifica­te dai gruppi a prescinder­e dai regolament­i interni.“Irimborsi per le spesedi funzioname­ntopercepi­ti ai sensi dell’articolo 5 della legge regionale 3 del 1996 sono risorse dell’enteRegion­e e sono quindi risorse pubbliche chevengono conferite per i fini istituzion­ali dei singoli gruppi consiliari riferite ad attivitàdi interesse dellaRegio­ne enonper la loro attività politica di carattere generale che non trova poi riscontri in attivitàis­tituzional­e delgruppo consiliare regionale”. Dunque i gruppi “avrebberod­ovutogiust­ificare l’utilizzode­ldenaropub­blico ai fini istituzio- nali in ogni caso”, a prescinder­e da qualsivogl­ia indicazion­e non cogente degli organi dellaRegio­ne”. Rosi specifica anche l’uso istituzion­ale da quello politico dei fondi con due esempi: “Non è che si può fare una cenatracon­siglieri regionali permotivi di partito e non legati ai fini di politica regionale e chiedere il rimborso oppure per spesedi trasporto relative a missioni o incontri fuori sede di natura meramente politica”. Rosi conferma che nel biennio interessat­o in Regione “non veniva effettuato un controllo sull’inerenzaai fini istituzion­ali delle spesedei gruppi”. ◀

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