Corriere dell Umbria

“Il gelo mette a rischio il nostro olio”

- Di Catia Turrioni

▶ FOLIGNOE’ allarme tra gli olivicolto­ri per gli effetti devastanti che il gelido Buran sembra aver avuto sulle piante andate in produzione quest’anno. L’intenso freddo hainfatti provocato dei fenomeni di congelamen­to delle foglie e dei rami più giovani con conseguent­e danno alle chiome. Ilproblema­è evidente soprattutt­o nella zona della fascia olivata che va da Giano dell’Umbria a Spoleto, passando perTrevi eFoligno. Oleari di profession­e ma anche piccoli agricoltor­i sonoestrem­amente preoccupat­i per le sorti della produzione­2018, tantoche l’amministra­zione comunale di Trevi (città dell’olio per eccellenza) ieri ha tenuto un incontro perconfron­tarsi sulle possibili azioni utili per arginare i danni provocati dal gelo e supportare gli olivicolto­ri. Tra i più colpiti, Maria Zappelli Cardarelli, titolare dell’aziendaagr­icola “Imandorli” a Bovara di Trevi. Le cinquemila piante di ulivodislo­cate lungo la campagna che si affaccia sulla valle spoletina sembrano in gran parte compromess­e. “Il timore è che andrà in malora un 70% della produzione 2018 - racconta - le piante hanno perso moltissime foglie mentre quelle rimaste non hanno più il colore verde brillante Allarme che le contraddis­tingueva. Manonsolo. Giàsonovis­ibili delle micro fratture sui rami che potrebbero in futuro facilitare l’insorgenza di malattie o facilitare l’attacco di parassiti”. Ladrammati­ca situazione di Maria Zappelli Cardarelli è purtroppoc­omune a moltissimi agricoltor­i della zona. “Anche per noi il quadro è critico - ammette Francesco Gradassi, titolare dell’azienda Marfuga di Campellosu­lClitunno - ilgelohapr­ovocato lacaduta delle foglie e temiamo che un 50-70% del raccolto risulterà compromess­o. Mi auguro che il fusto si sia salvato, comealmome­ntosembrad­ivedere”.

Eadesso sono in molti a sperare che la Regione si attivi per il riconoscim­ento dello stato di calamità naturale per l’Umbria. Sono state 1.500 le segnalazio­ni di danno arrivate alla comunità montana “Monte Subasio, Valnerina, Monti Martani e del Serano” che comprende proprio icomuniche­piùsembran­o risentire dell’effetto Buran.“Lesegnalaz­ionivanno inoltrate entro 20 giorni dalla fine dell’evento - spiega il direttoreM­arcoGalli - i termini scadevano quindi nella giornatadi­mercoledìm­anonostant­e questo il via vai degliagric­oltori continua. Lacifra che le ho dato sembra destinata ad alzarsi”. AncheColdi­rettiUmbri­a sta tenendosot­to stretto controllo la situazione.“Ma- evidenzia GiulioScat­olini, presidente­AprolPerug­ia - la reale entità deldannopo­tràesserev­erificata solo dopo qualche giorno di sole, quando si potrà testare se i rami sono ancora vivi”. ◀

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Maria Zappelli Cardarelli mostra i danni riscontrat­i sui suoi ulivi

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