Scatta il divieto di coltivare fave e piselli per proteggere un bambino allergico
▶ TERNI Coltivazioni di fave e piselli vietate in due zone di Terni: quelle limitrofe a via Fabio Filzi, a due passi da San Francesco, e via dell'Annunziata, fra corso del Popolo e il parco pubblico della Passeggiata.
Il motivo è legato ad un caso di favismo relativo ad un bambino di Terni che vive nel centrocittà e che frequenta la scuola dell'infanzia“Guglielmi”. L'ordinanza chevieta la coltura delle due specie leguminose è stata firmata proprio in queste ore dal commissario straordinario delComune, AntoninoCufalo, sulla base dei certificati medici dei dottori Maurizio Canaglia, dell'azienda ospedaliera di Perugia, e Patrizia Rea, della UslUmbria 2. Il provvedimento - fanno sapere da palazzo Spada - “è necessario perché i soggetti affetti dalla sindrome di favismopossonoaccusare pesanti crisi emolitiche - e quindi anemia- anche conla semplice inalazione dei pollinidi fave e piselli”.
La decisione del commissario Cufalo si basa sull'assunto che "la libera iniziativa dei privati, economica e non, possa e debba essere limitata per motivi gravi di interesse generale, dato atto che l'esigenza di tutelare la salute pubblica, ancorchédiununicosoggetto, costituisceunin- teresse generale da soddisfare". L'ordinanzavieta la coltivazione di fave e piselli nel raggiodi 300 metridavia Filzi e 150 metri a via dell'Annunziata. Amaggior ragioneiduelegumi non potranno ovviamente essere introdotti nella scuola che il bimbo frequenta. Allo stesso modo le attività commerciali "sono tenute a tenere in condizioni di preconfezionamento, incontenitori chiusi, le specie leguminose specificate".
Già nel 2017 era stato imposto lo stop in zona Cesure per la stessa motivazione. Il favismoèunaformadi graveanemiadiffusa in Italia, soprattutto nel sud e nelle isole, causata dall'ingestione di fave e di alcuni farmaci. La malattia è in relazione con la mancanza ereditaria di glucosio 6 fosfato deidrogenasi, un enzima del metabolismodel glucosio la cui carenza può scatenare vere e proprie distruzioni di globuli rossi con conseguente anemia.
Non è ancora chiaro come si sviluppi la crisi, ma uno dei fattori scatenanti è proprio l'ingestione di fave o l’inalazione del loro polline. In particolare, sembra che l'anemia possa essere collegata alla quantità di divicina, una sostanza presente nei due legumi soprattutto quando questi sono crudi o freschi. ◀