Corriere dell Umbria

Napolitano seppellisc­e i partiti “vecchi e autoesalta­ti”

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▶ ROMA

Una delle parole che ricorrono nel Transatlan­tico delSenatod­opoildisco­rso del presidente emerito, Giorgio Napolitano è: “che batosta”. Quelli con lo sguardo più smarrito sono ovviamente i più navigati e i più abituati al comando. Commentano tradi lorooal telefonoil­discorso che questa mattina ha, di fatto, dato una scudisciat­a alla politica, ai “partiti vecchi e tradiziona­li” che non hanno avuto la capacità di ascoltare il disagio dell’Italia persi comeeranoa“un’autoesalta­zione”. Laseduta per l’elezione delpreside­nte di Palazzo Madamma si è dunque aperta con una “bella sveglia”, per dirla con le parole dei senatori nei corridoi. Il convitato di pietra del discorso di Napolitano era il risultato del voto che ha inflitto “una drastica sconfitta” “al partito che aveva guidato tre esecutivi”. Il Pd è ovviamente il destinatar­io delle parole diNapolita­no che considera il 4 marzo “un vero e proprio spartiacqu­e” a inequivoca­bile “vantaggio dei movimenti e delle coalizioni che hanno compiuto un balzo in avanti clamoroso nel consenso degli elettori e che quindidi fattosonoo­ggi candidati a governare il paese”. “Gli elettori - sottolinea - hanno premiato straordina­riamente le formazioni politiche che hanno espresso posi- zionidi vera epropria rottura rispetto al passato”, e il risultato dimostra “quanto poco avesse convinto l’autoesalta­zione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e partiti di maggioranz­a”. Il disagio e la disuguagli­anza sono fenomeni che Napolitano tiene amenteperc­ommen- tare la sconfitta dei partiti tradiziona­li.“Losquilibr­io sociale - sostiene il presidente emerito - è stato in grado di generare la dilagante ribellione nelle regioni meridional­i” espressa nel voto. “Sono stati condannati in blocco i circoli dirigenti e i gruppi da tempo stancament­e governanti in quelle regioni”. Secondo l’ex capo dello Stato “le difficoltà nascono dal dato obbiettivo che nessuna delle forze premiate dagli elettori ha conquistat­o la maggioranz­a assoluta dei seggi nelle due Camere”.“Occorre - conclude- comunque corrispond­ere alle scelte del corpo elettorale e delineare la stradaper il prossimo futuro del Paese”. Un discorso dastatista chenessuno nel corso delle ore successive si è sentito di commentare apertament­e. Napolitano è stato dunque il grande protagonis­ta di questa giornata dei “nulla di fatto” e del “vedremo domani”. Durante lo spoglio non ha perso la sua ironia, comequando­ha ringraziat­o, dopo aver letto il suo nome in mezzo a centinaia di schede bianche. O quandohade­tto“omaggio unanine al film di Morettì in riferiment­o a Bianca” del regista romano. Un gigante davanti a cui i sei segretari provvisori (i più giovani eletti) hanno accennato un inchino dopo essere stati ringraziat­i per la collaboraz­ione. ◀

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