Per Di Maio è la prima vittoria da leader, per M5s è l’inizio di una nuova era
▶ ROMA - Per il Movimento 5 Stelle il24marzo2018èunagiornata da cerchiare in rosso sul calendario, per festeggiarne la ricorrenza ognianno. L’elezione diRobertoFico alla presidenza della Camera apre ufficialmente la fase due del progetto politico pentastellato. Che prevede innanzitutto l’abolizione della parola grillini, nonnecessariamente per smarcarsi dalla figura di Beppe Grillo, che resta un megafonoimportante perattivisti e sosteni- tori, ma perché da adesso in poi il M5s è a pieno titolo una forza di governo indipendente dai suoi fondatori, con una spinta propulsiva autonoma.
Non è un caso nemmeno che il capo politico abbia scelto proprio Ficoper lo scranno più altodiMontecitorio. Tra i big delMovimento fu uno dei pochissimi, forse l’unico, a depotenziare l’ascesa diDi Maio al vertice, ribadendo che il candidato premier nonèundominus assoluto edevitando addirittura palchi e platee comuni nelle occasioni pubbli- che. Scena che è poi cambiata radicalmente nelle ultime 72 ore, quando i due sono apparsi inseparabili. Con la mossa di promuovere il suo più autorevole oppositore, Di Maio ha compattato il gruppo, dimostrando che il bene del M5s viene primadelle opinioni dei singoli. Anche se qualcuno, a denti stretti, si lascia scappare un cattivo pensiero: cioè che questo sia un contentino per tenersi buona una voce fuori dal coro. ChiconoscebeneFico, però, scarta categoricamente l’ipotesi che il presidente della Camera pos- sa aver solo pensato di organizzare sgambetti interni: l’appartenenza al M5s è totale e non si sognerebbe mai di mettere a rischio quella che sente come una sua creatura. Ecco perché le immagini postate sui social del momento in cui ha raggiunto la maggioranza di voti per essere eletto, con tanto di abbracci e urla di gioia liberatorie, sono apparse assolutamente sincere. Così come il post pubblicato suFacebook, con la foto della strettacon LuigiDi Maio e la parola «grazie», rispecchia il suo reale stato d’ani- mo.
Per tutto il tempo della passeggiata da Montecitorio al Colle e ritorno, sempre mano nella mano con la sua compagna Yvonne, poi, ripete comeunmantra: «Sonoemozionato, c’è intensità in tutto». Il 24 marzo 2018 èdavvero una giornata storica per Fico, cosìcomeperDiMaio, che ha portato a casa il suo primo, vero successo da leader, e per il Movimento, che ha messo il piede (sinistro) nei piani alti delle istituzioni repubblicane. E molto probabilmente anche del governo. ◀