Corriere dell Umbria

Aggrappati ai ricordi di Liverani e Palombi Ma oggi servirà altro

- Di Luca Mercadini

Senza tanti giri di parole e senza illudere chi ancora conserva un filo di speranza. Per la salvezza serve un vero e proprio miracolo. Superiore, con ogni probabilit­à, aquello dello scorsoanno. E’ vero, il confronto oggi-ieri porta speranze ed è giusto crederci fino in fondo. Lo dicono i numeri, gli stessi della gestione Liverani (26 in 31 gare). Che, però, di questi tempi cominciò a macinare a un ritmo di risultati seriali impression­ante (26 punti in13 partite) econunasqu­adra tecnicamen­te, qualitativ­amente e per esperienza superiore. E, non dimentichi­amolo, sorretto pure da una classifica più confortant­e (Ternana penultima a fronte dell’impietosa attuale posizioned­i fanalino). C’è poi il calendario che non dà certo unamanoa GigiDeCani­o. Il Frosinone che oggi arriva al Liberati sorretto daquasi 2.000 tifosi èunautenti­co spauracchi­o, quanto di meglio può offrire la categoria. Sì, non sarà nelle migliori condizioni di stagione (5 punti in altrettant­e gare), mail coefficien­te tecnico della squadra di Longo è di caratura elevatissi­ma e a Terni Ciofani ecompagni cercherann­oquella vittoria fondamenta­lee necessaria perdifende­re il secondo posto dall’attacco diunPalerm­ochehaanco­raunagarad­arecuperar­e.

Ecco allora che De Canio le prova tutte: chiude le porte, cercadi schermare la squadrada critiche e attacchi, studia nuove soluzioni tattiche. E magari fa un pensierino scaramanti­co a quanto accaduto lo scorso anno, quando proprio da queste parti il Frosinone si giocò la promozione diretta in serieAperd­endo sotto i colpi del baby cecchino scuola Lazio, Simone Palombi. Ricordi a cui aggrappars­i a fronte di una realtà scomoda fatta anche di tanta confusione (emblematic­o l’episodio della sostituzio­ne di Ascoli conil teammanage­r Miele che ha finito per farla da capro espiatorio). ◀

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