Aggrappati ai ricordi di Liverani e Palombi Ma oggi servirà altro
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Senza tanti giri di parole e senza illudere chi ancora conserva un filo di speranza. Per la salvezza serve un vero e proprio miracolo. Superiore, con ogni probabilità, aquello dello scorsoanno. E’ vero, il confronto oggi-ieri porta speranze ed è giusto crederci fino in fondo. Lo dicono i numeri, gli stessi della gestione Liverani (26 in 31 gare). Che, però, di questi tempi cominciò a macinare a un ritmo di risultati seriali impressionante (26 punti in13 partite) econunasquadra tecnicamente, qualitativamente e per esperienza superiore. E, non dimentichiamolo, sorretto pure da una classifica più confortante (Ternana penultima a fronte dell’impietosa attuale posizionedi fanalino). C’è poi il calendario che non dà certo unamanoa GigiDeCanio. Il Frosinone che oggi arriva al Liberati sorretto daquasi 2.000 tifosi èunautentico spauracchio, quanto di meglio può offrire la categoria. Sì, non sarà nelle migliori condizioni di stagione (5 punti in altrettante gare), mail coefficiente tecnico della squadra di Longo è di caratura elevatissima e a Terni Ciofani ecompagni cercherannoquella vittoria fondamentalee necessaria perdifendere il secondo posto dall’attacco diunPalermochehaancoraunagaradarecuperare.
Ecco allora che De Canio le prova tutte: chiude le porte, cercadi schermare la squadrada critiche e attacchi, studia nuove soluzioni tattiche. E magari fa un pensierino scaramantico a quanto accaduto lo scorso anno, quando proprio da queste parti il Frosinone si giocò la promozione diretta in serieAperdendo sotto i colpi del baby cecchino scuola Lazio, Simone Palombi. Ricordi a cui aggrapparsi a fronte di una realtà scomoda fatta anche di tanta confusione (emblematico l’episodio della sostituzione di Ascoli conil teammanager Miele che ha finito per farla da capro espiatorio). ◀