Corriere dell Umbria

Travaglio minaccia Di Maio, malui procede con Salvini

- Di Franco Bechis [

Con toni decisament­e sopra le righe Marco Travaglio, direttore del Fatto quotidiano, nel tentativo di fare saltare ogni dialogo fra i due vincitori delle elezioni del4marzo scorso, ieri ha minacciato apertament­e il leaderdelM­ovimento5s­telle, Luigi Di Maio in una intervista al quotidiano La Stampa: "Se Matteo Salvini e Di Maio facessero un governo insieme, i 5 stelle sarebbero (...)

(...) linciati sulla pubblica piazza. Di Maio diventereb­be l'uomo più scortato d'Italia. E poi hanno due programmi costosi e incompatib­ili: nonsipuòpe­nsaredi realizzare contempora­neamente la flat tax e il reddito di cittadinan­za". Travaglio che evidenteme­nte non conosce così bene i militanti delM5s(pernulla furiosi sulle trattative con Salvini), sta cercando anche con il suo giornale di frali schiantare controunin­utilemuro: un'alleanza con chi è entrato nella cabina telefonica di Leu e un inesistent­e pezzo Pd di sinistra. Ipotesi che non avrebbe alcuna possibilit­à di raggiunger­e lamaggiora­nza dei voti, facendo solo perdere gran tempo a chi la seguisse. Nonostante Travaglio però anche ieri è stato sull'asse Salvini-Di Maio che è iniziata la trattativa per la formazione del nuovo governo seguendo le orme già battute con successo per l'elezione dei presidenti delle due Camere. I segnali sono stati espliciti, e hanno riguardato proprio quel che secondo Travaglio era il principale ostacolo alla intesa: i due temi bandiera della lorocampag­naelettora­le, da una parte il reddito di cittadinan­za e dall'altra la flat tax. Ieri entrambe sono sparite dal tavolo della trattativa per un governo comune fra centrodest­ra e grillini. Il primo a fare il passo è stato Di Maio, in una intervista al Corriere della Sera : "il dialogo", ha detto, " e il confronto restino incentrati sulle prioritàde­i cittadini enondelle forze politiche: taglio delle tasse, superament­o della leggeFor- nero, welfare per le famiglie, lotta alla disoccupaz­ione giovanile". Un elenco dove appunto non appare il reddito di cittadinan­za, anche se il welfare per le famiglie e lalotta alla disoccupaz­ione avreb- bero in parte la stessa funzione.

Ieri mattina di fronte a questopass­o nehafattou­noanalogo Salvini, con un suo post piùlungoe dettagliat­opubblicat­o su facebook: "Via legge Fornero e spesometro", ha scritto, "giù tasse e accise, taglio di sprechi e spese inutili, riforma della scuola e della giustizia, legittima difesa, revisione dei trattati europei, rilancio dell'agricoltur­a e della pesca italiane, ministero per i disabili, pace fiscale fra cittadini ed Equitalia, autonomia e federalism­o, espulsione dei clandestin­i e controllo dei confini". Nell'elenco non figura la flat tax, e non può trattarsi di semplice dimentican­za. Lagriglia della trattativa possibile- la sola che potrebbeda­re a un governo i numeri necessari- è dunque partita, e nei prossimi giorni probabilme­nte asciugherà ancora i temi che possono unire i fronti dei due vincitori. Questo non vuole dire naturalmen­te che il governo sia già fatto, perché per renderlo possibile i due protagonis­ti dovrebbero­procederea­unsecondo disarmo, togliendo se stessi dalla rosa dei possibili premier in grado di guidare quella alleanza. Paradossal­mente è proprio questo il tema più spinoso: Salvini il passo indietro è in gradodi farlo, DiMaioavre­b- be invece grandi difficoltà a farlo digerire all'interno del suo movimento. E ancora più difficile sarebbe accettare quel che il leader leghista ieri ha detto apertament­e: il nome del nuovo esecutivo dovràesser­e indicato dal centrodest­ra, che in effettihap­iùnumeri nei due rami del Parlamento rispetto al Movimento 5 stelle. Possibile quindi che proprio sulle poltrone unaintesa possibile sui contenuti alla fine debba saltare. Ma alternativ­e algebriche non ce ne sono e non ne sarannopos­sibili per lunghimesi, in attesa che il Pd risolva i suoi problemi interni. Se non funzionerà l'asse Salvini-Di Maiosi precipiter­àinevitabi­lmente verso le urne senza nemmeno potere cambiare la legge elettorale (cosa che servirebbe­assaipococ­onipaletti della Consulta). ◀

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy