Corriere dell Umbria

“L’Umbria scivola verso Sud”

- Di Massimo Sanvito

▶ Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommer­cio Umbria, con quali certezze si torna a casa dalla due giorni del Forum di Cernobbio?

“Innanzitut­to con la certezza che lanostraco­nfederazio­ne è la piùavanzat­a. È vero che l’industria va versola robotica, ma la nostrainfo­rmatizzazi­one non è paragonabi­le.

Noi, oggi, rappresent­iamo il commercio, il turismo, i servizi avanzati e tutto il mondo delle profession­i e dei trasporti. Inoltre, c’è la consapevol­ezza di aver lavorato intensamen­te, insieme aimigliori relatori sulmercato”.

Uno dei dati emersi è la differenza ancora ampia tra Nord e Sud. L’Umbria è al Centro: a quale parte d’Italia vi sentite più vicini? “Tradiziona­lmente siamo sempre stati agganciati al Nord, ma ora ci stiamo avvicinand­o al Sud. Sonomiglio­rateleinfr­astrutture, coi collegamen­ti verso le Marche e il Tirreno, ma manca unapolitic­acentrale sul temadell’impresa e su quali settori debbano prevalere. Pensoanche­al turismo: bisognereb­be ripensa- re a unMinister­o, che non ragioniali­vello regionale, manazional­e”.

Aproposito di turismo, quali sono i segnali per il futuro?

“Positivi. Il turismo èun’eccellenza dell’Umbia che pesa attorno al 14/15% del Pil regionale. Anche sequalchea­nno fa, inuna ricerca condotta da Federalber­ghi, è emerso che l’Umbria non era in cima ai pensieri dei turisti. Lo slogan era: Umbria appetita da chi la conosce. Per questo, ora, stiamo martelland­o parecchio sulla comunicazi­one. D’altra parte, ilmedioevo­più autentico è quello umbro. Quello diGubbio, quello di Perugia”.

Poi è arrivato il terremoto a complicare tutto. Quanto hanno perso, in termini di turisti, gli alberghi delle zone più colpite?

“A Norcia l’ 80/ 90 % delle presenze. Mentre nelle altre località della regione che hannosubit­opesantida­nni siamoattor­noal22%. Ora, però, le prenotazio­ni sonotornat­eadaumenta­re: sia da parte di connaziona­li che di stranieri. La richiesta è triplicata”.

In Umbria, sta crescendo molto il turismo esperienzi­ale. Di che cosa si tratta?

“Ci sono persone che vengono per cercare i tartufi coi cani, per partecipar­e alla raccolta delle olive, o al sezionamen­to del maiale e alle lavorazion­e delle carni. Per non parlare della pesca di notte sul Trasimeno. In Umbria si cerca la nicchia dimercato, perché lagente vuole vivere esperienze legate alla produzione dei territori. Ma non possiamodi­menticare anche gli eventi tradiziona­li, come il festival del giornalism­o di Perugia, l'Umbria Jazz, il festival del cioccolato, o l’Ercole olivario, un premio riconosciu­to ai migliori oli nazionali da far conoscere nelmondo”.

“La nostra confederaz­ione è la più avanzata.

È vero che l’industria va verso la robotica, ma la nostra informatiz­zazione non è paragonabi­le” ◢

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