Al Benelli Gubbio, continua la discesa
Un gol di De Sena fa volare il Ravenna: 1-0. Giallo per Marchi, salterà lo scontro salvezza col Teramo
▶ RAVENNA- Larivoluzioneper oranonpaga. Nemmeno l'effetto bandiera, quello che con un po' di lucida incoscienza, o forse più semplicemente per necessità, ha condotto Alessandro Sandreani sullapanchina rossoblù. Ènefasta la prima del "capitano", propriocomelo fu l'ultima recita eugubina al Benelli, datata 2011: basta un guizzo di De Sena per spedire una volta di più gli eugubini all'inferno, col fiato sul collo del Fano e con la consapevolezza di non avere più margini d'errore, specialmente nelle prossime due uscite contro Teramo (sabato al Barbetti) e appunto Fano, che nel recupero di mercoledì 4 aprile pregusta uno scalpo eccellente. Detto che la rivoluzione nei primi 90' non ha offerto alcuno spunto positivo, certamente è darimarcarecomel'involuzione a livello di prestazione stavolta s'è mostrata in tutta la sua evidenza. Come a dire chese ilmateriale èquesto l'allenatore sarà sempre e solo l'ultimo dei problemi.
Non ha pagato il cambio tattico, con Sandreani che ha rimodellato la squadra come fatto daCornacchiniinavviodi stagione passando al 3-5-2. Dietro c'è Burzigotti con Dierna e Piccinni ai lati, sulle fasce giostrano Malaccari (al posto dell'infortunato Kalombo) e Lo Porto, in mediana Valagussa, Ricci e Casiraghi nel ruolo naturale di mezzala sinistra. Con Marchi in avanti c'è Bazzoffia, che la spunta nel ballottaggio con Jallow, madel folletto chetanto timore incutevaalledifese avversarie al Benelli non s'è avuta traccia. Eppure inavvio a farsi apprezzare maggiormente è stata proprio la compagine eugubina, efficace nel giropalla edi tanto in tanto propositiva, pur senza trovare sbocchi negli ultimi16metri. IlRaven- na ha lasciato fare anche perché l'exVenturidi palloninon se l'è visti proprio recapitare, con Sandreani che pure dalla panchina è sembrato apprezzare. Il primo vero sussulto è meritodi unfiltrante diPalermoletto benedalla retroguardia eugubina, la prima vera conclusione in porta si rivela fatale alla difesa ospite, anche perché di questi tempi De Sena tutto quel che tocca trasforma in oro. Rivedibili le marcature nel cuore della d'area, conVolpe che intercetta la sfera senza riuscire a ricacciarla fuori dallo specchio. È una doccia gelata per un Gubbio sin lì sornione ma che mai aveva rischiato di vacillare. Il primotentativotimido di reazione porta la firma di Valagussa, che trova la potenzamanon la porta.
Ci vorrebbe ben altro per scuotere un Gubbio che fa una fatica immane ad aprire brecce nelladifesa romagnola. IlRavenna al contrario si mostra sfrontato e in avvio di secondotempobucaunpaiodivolteasinistra, conla difesa ospite costrettaametterciunapezza. Sandreani prova a giocarsi la carta Jallow e proprio il gambiano è il primoad impegnare a terraVenturi con una botta da fuori, troppo centrale. Inserendo Cazzola e Pedrelli il tecnico mantiene lo stesso modulo ottenendo in cambio un po' più di spinta, col Ravenna che pericolosamente abbassa il baricentro. Marchi (che si becca un'ammonizioneper proteste e salterà la gara col Teramo, poiché era in diffida) ci prova da fuori e una deviazione di Lelj per poco non inganna Venturi, che è poi bravoa smanacciare un tiro cross di Casiraghi destinato sul secondo palo. Nel finale Maistrello eBroso sfiorano il raddoppio, Marchi reclamaunrigore peruncontatto con Piccoli, Bergamini spreca l'ultima imbucata, ma la sostanza non cambia. ◀