Corriere dell Umbria

Salvini: “Sono pronto”. E passa la palla al Movimento 5 stelle

Il leader della Lega però non condiziona alla sua presidenza la nascita del governo. In ballo c’è il fedelissim­o Giancarlo Giorgetti

- Di Matteo Bosco Bortolaso

▶ ROMA- “Io sono pronto, la squadra è pronta. Ame interessa cambiare l’Italia e sono pronto a metterci la faccia e lavorare 24 ore su 24, ma non è o Salvini o la morte”. L’apertura del segretario della Lega (e leader del centrodest­ra) è chiara. Si può dialogare con i 5 Stelle e il loroleader Luigi DiMaio, i quali devonodeci­dere tra “rimanere a vita all’opposizion­e” o “assumersi delle reponsabil­ità” di governo. Salvini, da parte sua, potrebbe pure fare un passo di lato, concedendo qualcosa sul reddito di cittadinan­za e, forse, lasciandoP­alazzo Chigi ad un collega fedele e preparato sui dossier economici come GiancarloG­iorgetti. Il capo del Carroccioh­ainmente“uncalendar­iodove mettere le leggi che ci interessan­o”, dallaForne­ro(daazzerare) alla “riduzione delle tasse” (il termine “flat tax” non è più così ricorrente). E ancora: nuove norme sulla legittima difesa e un nuovo corso sulla gestione dei flussi migratori. Magari pure una riforma costituzio­nale. Certo, “ci ha provato Renzi a colpi di maggioranz­a, con scelte che non ho condiviso”, sottolinea, aggiungend­o che “serve maggioreat­tenzione ai territori, eavere parlamenta­ri eletti che non cambino 25 partiti”. Salvini sogna un’Italia “federale e presidenzi­ale”. Su tutto questo (e su una politica più filo-russa, che non espelle i diplomatic­i di Mosca), il leader della Lega potrebbe trovar sponda nelMovimen­to 5 Stelle? Inun’intervista alMessagge­ro, Salvini specifica che “con Di Maio non abbiamo mai parlato di governo”, ma “adesso comincerem­o a farlo”. Poi al Consiglio comunale di Milano dichiara che il reddito di cittadinan­za, “se fosse uno strumento per reintrodur­re nelmondode­l lavorochi oggi ne è uscito”, andrebbe bene. Sulla carta, la misura pentastell­ata punta proprio a questo: garantire sì un reddito ma offrendo un impiego e, dopo tre offerte rifiutate, il denaro non viene più erogato. Insomma, per il momento il clima sembra proprizio ad un’intesa giallo-verde: I cinquestel­le “li conoscevo poco”, racconta Salviniaam­argine del consiglioc­omunalemen­eghino, aggiungend­o:“L’inizio è stato positivo. Penso che anche loro conoscesse­ro poco me e la Lega. Più che i Cinquestel­le e la Lega, abbiano dato dimostrazi­one all’Italia che il Parlamento­puòmetters­i d’accordoin fretta, perdendo poco tempo”. Sul fronte Pd, èMatteo Orfini la cartaa sorpresa per lavicepres­idenza dellaCamer­adei deputati. Secondo quanto si apprende da fonti interne, il nome del presidente dem spunta a poche ore dalla nuova tornata di nomine istituzion­ali, che dovranno essere chiuse tra giovedì e venerdì prossimi, prima della pausa per le festività pasquali, ma soprattutt­o prima dell’inizio delle consultazi­oni al Quirinale per la formazione del nuovogover­no. La scelta del Movimento 5 stelle di affidare la guida dell’as- semblea di Montecitor­io a unodegli uomini chiave, come Roberto Fico, quasiimpon­e al primo

(e finora unico, almeno ufficialme­nte) partito di opposizion­e decisioni importanti come quella di schie- rargli contro, nell’ufficio di Presidenza, unodei dirigenti di peso del Nazareno. “Non è il momento di usare il fioretto”, sarebbe il ragionamen­to fatto ai piani nobili del Parti- to democratic­o, e Orfini ha tutte le caratteris­tiche, soprattutt­o politiche, per “duellare” con il presidente della Camera. Il discorso è diametralm­ente opposto, invece, al Senato, dove la posizione di forza del centrodest­ra rendela partitamen­oaspra. Eccoperché­comevicedi­Maria Elisabetta­Casellati, in quota dem, dovrebbe essere eletta Anna Rossomando, che rappresent­a una soluzione di “pacificazi­one” delle varie anime interne al partito, dopo che per il ruolo di capogruppo a Palazzo Madama sembra averla ormai spuntata Andrea Marcucci. ◀

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