E’ proprio Fico: rinuncia all’indennità e arriva in autobus
Dopo la nomina il neo presidente della Camera non cambia le sue abitudini
▶ ROMA - Prima in treno da Napoli aRomaepoiinautobusdalla stazione Termini a Montecitorio. L’elezionea presidente dellaCamera non cambia le abitudini di Roberto Fico.
La terza carica dello Stato mantiene il suo profilo basso da cittadino in pieno stile Movimento 5 stelle. Una scelta che è la logica prosecuzione del suo discorso di insediamento.
Sulla stessa linea anche il suo primo atto. «L’epoca dei privilegi è finita - annuncia al Tg1 - dobbiamo tagliare i costi della politica ed io voglio dare il buon esempio rinunciandoallamiaindennità di funzione da presidente dellaCamera». L’approdo di Fico a Montecitorio fa esultare tutto il Movimento 5 stelle. I due capigruppo di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli in un postcongiuntosulblogdelle stelleparlano di «momento importante che rimarrà impresso nellamemoria di tutti noi». Il Parlamento ora «non sarà più il simbolodellacasta, malacasadi tutti i cittadini», aggiungono. Nientepiù scatola di tonno daapriremacasa di vetro damostrare come simbolo dell’ideale pentastellato e del suo buon funzionamento. Sull’elezionediFicoperòdalMovimentononmancauna stilettata a Forza Italia. «Ha ottenuto422voti, paria oltre idueterzi deicomponenti dell’Aula», fanno notare dal M5s. Quindi «sono mancati circa una sessantina di voti rispetto ai numeri che ci sarebbero stati se tutte le forze del centrodestra avessero rispettato i patti comehanno fatto laLegaeFratelli d’Italia».
Questo, secondoladeduzionedeipentastellati, sarebbe «ulteriore dimostrazione del fatto che la coalizione del centrodestranonè pernullacompatta, contrariamente a quanto afferma Berlusconi».
Un’accusa che viene rispedita al mittente da Forza Italia. «Nella partita per le elezioni dei presidentidipalazzoMada- ma e Montecitorio, il nostro partito ha mantenuto gli impegni presi con le altre forze politiche e non ha fattomancare il supportoai candidati unitari individuati dopo giorni di trattative», spiegaMaria Stella Gelmini vice presidente vicariodei deputati azzurri.
«I capigruppo del Movimento 5 Stelle vadano a cercare i voti mancanti da qualchealtraparte(magarianche incasa loro), manonsi permettanodimettere in dubbio la lealtà di Forza Italia», dice ancora. Aprescindere dalle accuse reciproche il Movimento ha avuto ciò che voleva, la presidenza dellaCamera. Ora Fico, come terza carica dello Stato, sarà una importante carta da giocare anche nelle imminenti consultazioni di Sergio Mattarella per laformazionediunnuovogoverno. «Ho grande fiducia nel presidente della Repubblica», dice ricordando il «colloquiocordiale» avutosabatodopolasua elezione. Paroledigrandeequilibrioche certificano la svolta istituzionale ormai acclarata delMovimento. Gli atti simbolici, invece, restano quello del ragazzo anima dei Meetup di Napoli che, nel lontano 2005, certo non poteva immaginare di diventareungiornopresidente dellaCamera. ◀
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E al Tg1 annuncia: “E’ finita l’epoca dei privilegi, voglio dare il buon esempio”