“Indennità da 16mila euro lordi l’anno mal’80% del penale passa da noi”
PERUGIA
Da un lato ci sono i giudici togati, che esercitano le funzioni giudiziarie professionalmente, e sono dunque assunti a tempo indeterminato a seguito di un concorso pubblico, dall’altro quelli onorari selezionati attraverso un concorso per titoli (circail70% sonoavvocati conannidi esperienzaprofessionale alle spalle). Entrambi appartengono al terzo potere dello Statoalpari deimagistrati professionali, sicchéanche aimagistrati onorari devono essere garantite autonomia, indipendenza interna ed esterna nonché imparzialità nell’esercizio delle funzioni. Non è un caso che tutti i provvedimenti che riguardano la magistratura onoraria (nomine, trasferimenti, conferme, sanzioni disciplinari) sono adottati dal Consiglio superiore dellamagistratura.“Mapoi se si vaa fondo- spiega Maria TeresaMaiorca, vice procuratore onorarioaPerugia e membro eletto dai magistrati onorari dell’Umbria al consiglio giudiziario - le differenze sono notevoli. Oltrepassando i confini di una funzione unicamente collaborativa e di supplenza quale era, in effetti, quella inizialmente prevista ed ipotizzatadall’articolo106 dellaCostituzione, ilcaricodi lavoro deimagistrati onorari oggi in servizioè andato aumentando vertiginosamente. Nel settore civile, i magistrati onorari smaltiscono oltre il 50% del carico di lavoro. La percentuale addirittura aumenta all'80% circa nel settore penale”. Poi è arrivata la rifoma della magistratura onoraria, attuata con il d.lgs. n. 116 del 13 luglio 2017 che “ha impostouna limitazione d’impiegoasoli due giorni allasettimana, riconoscendo ai magistrati onorari un’indennità onnicomprensivapari a circa 16.000 eurolordiall’anno, daiquali detrarre icontributi previdenziali ed assistenziali, posti a nostro carico. Il legislatore, infatti, pare aver dimenticato che il lavoro del magistrato, e dunque anche di quello onorario, non si esaurisce nei giorni diudienza - che saranno solo due, comedetto- mapresuppone lo studio preliminare dei fascicoli (trattiamo circa 40-50 fascicoliaudienza) elaredazionesuccessiva dei provvedimenti. Dunque almeno altri due giorni di lavoro, che la legge pretenderebbe fossero svolti gratuitamente. Ma comeèpossibile trovare un lavoro alternativo per i soli due giorni liberi settimanali che la riforma, di fatto, riconosce ai magistrati onorari? Per tutto questo - conclude la Maiorca - l’Italia è messa sul banco degli accusati sia dalla Commissione europea sia dal Comitato europeo del Consiglio di Europa, proprioper ladiscriminazione aidanni dellamagistraturaonoraria rispetto a qualsiasi altro lavoratore”.